E anche quest’anno è stato un ‘all in’, per dirla come chi sa tenere in mano carte e fiches, è stata una sequenza di vittorie nei rally che si corrono sulle nostre strade. Di chi? Ovviamente di Davide Caffoni, il Leopardo Ossolano della scuderia New Turbomark che si è preso il Rally Valli Ossolane a giugno, eguagliando gli otto successi di sua maestà Franco Uzzeni, si è preso il Rally del Rubinetto a fine estate, respingendo gli attacchi di Miele e Carmellino in un finale tutto suspence ed infine il RallyDueLaghi, corso tra sabato e domenica, nel modo dei tiranni, alla maniera dei grandi del rallysmo nella storia che si chiamano, così per gradire e per citarne alcuni Munari, Vatanen, Kankkunen, Salonen, Rohrl, Biasion, Sainz, Mc Rae, Makinen, Loeb e chi più ne ha più ne metta: vincendo, dominando, senza lasciare nemmeno le briciole agli avversari. E’ stata una sorta di gara personale il nono RallyDueLaghi ben allestito da NTT Rally Event, iniziato sabato con una grande paura; col brutto botto del duo Iani-Grossi, sulla carta i veri antagonisti di Caffoni e Minazzi, che durante lo shakedown tra Cambiasca e Miazzina perdono il posteriore della loro Skoda Fabia R5 su una curva veloce a destra, picchiano contro il guard-rail malamente, che per fortuna regge, e finiscono li il loro week end di gara, con l’anteriore distrutto ma fortunatamente senza conseguenze fisiche. Poteva andare peggio e, come si dice, San Rally ha guardato già, ma il tutto ammonisce che ‘Motorsport is Dangerous’, gli sport del motore sono pericolosi, e la cosa non va mai dimenticata. La corsa? Semplicissima da raccontare: Caffoni e Minazzi con la loro performante Fabia R5 vincono il sabato a Calasca e la domenica non lasciano nulla prendendosi in sequenza Panoramica, Aurano, Panoramica ed Aurano una seconda volta e giusto per chiudere in bellezza anche la terza speciale sulla bellissima strada in salita che porta verso la Segletta. Sei speciali corse, sei speciali vinte, quarantuno secondi di vantaggio rifilati agli ottimi Pelgantini-Malanda, secondi assoluti ed un minuto e cinque secondo al pirata Bocchio con Natoli. Seguono poi Re e Regina, quarti, Rolando con Ciocca quinti, Euvrart e Chisment sulla 144 Abarth classe RGT, Tortorici -Clerico, Margaroli-Vairoli con una Opel Corsa R4, DeNuzio e Nico con una Renault Clio Rally 5, e Minesi con Pessina sulla Peugeot 106 classe A6. Battaglia? No, sarebbe sbagliato dire il contrario, è stato un dominio per un pilota che adesso coi suoi navigatori guarda al 2024, con la voglia di vincere e centrare la nona sinfonia al Valli Ossolane, come nessuno mai, per entrare definitivamente nella leggenda dei motori nostrani.