Confronto tra i candidati alle primarie del Pd: Sant’Anna gremito per Brezza e Fornara

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Il primo dato sicuramente è stata la partecipazione: i posti a sedere dello spazio Sant’Anna erano pieni già ben prima dell’inizio e molte persone hanno assistito in piedi, all’ingresso della sala al dibattito tra i due candidati.
Sorrisi e fairplay ma anche la tensione che si avvertiva a una manciata di giorni dall’appuntamento di domenica con le primarie tra Riccardo Brezza e Chiara Fornara.
Brezza ha detto di portare con la propria candidatura “la proposta che il futuro di questa città venga affidato a una nuova generazione che è in campo e vuole dire la propria per costruire un’alleanza generazionale con tutti i cittadini”. Convinto che la “prospettiva di diventare sindaco” sia “una delle cose più belle che può succedere a un cittadino innamorato della propria città”.
Fornara ha detto che la sua candidatura risponde alla necessità di “unità del centro sinistra”. E ha aggiunto: “cerco di rappresentare tutte le anime presenti in città, riformismo democratico, cattolicesimo sociale, anima centrista, vita sociale, sportiva, aggregativa. Metto a disposizione la mia esperienza da 30 anni di vita lavorativa alla guida del consorzio, che conta ormai 120 operatori e che risponde a bisogni complessi di una città”.
Tra i temi trattati, l’attrattività turistica. Per Brezza, “Per i prossimi dieci anni sarà fondamentale il tema della promozione con il Distretto dei laghi, il Comune deve essere più protagonista dell’ente e guidarlo e la città di Verbania deve pensare alla destinazione come di tutto il lago Maggiore”.
Per Fornara bisogna lavorare su cura dell’ambiente, arredo urbano, sentieristica, ciclabili, eventi anche in lingua e “aprire uno sguardo sulla Val Grande, tra le aree maggiormente ambite”. Concorda sul ruolo che il Distretto deve svolgere e sulla necessità di armonizzare la comunicazione.
Per la Sanità, Fornara ha evidenziato l’importanza di promuovere la salute con sport, alimentazione, e stili di vita sani. E poi pensa che “serva un ospedale unico baricentrico e moderno, non c’è più personale e questa organizzazione non si regge più, o la politica ritorna a dialogare con i sindaci per immaginare prospettive sostenibili o altrimenti la politica sanitaria del territorio è destinata a morire”.
Brezza ha aggiunto: “Nella campagna elettorale si parlerà del progetto di Cirio, ma quel progetto non esiste e se esiste è una bufala. L’idea di ristrutturare Castelli e San Biagio non c’è e l’unico vero progetto di Cirio è chiudere il Castelli, investire sul San Biagio per rendere Borgomanero l’ospedale di riferimento sul territorio, progetto che affossa la nostra sanità” e ha ricordato il progetto per attirare professionisti della sanità a lavorare a Verbania.

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