La chiesa della Cappuccina a Domodossola gremita oggi pomeriggio per l’ultimo saluto a padre Vincenzo Coscia.
Il frate arrivato da Acqui Terme giovanissimo e che assieme a padre Michelangelo ha dato vita al centro opere cappuccina. Una vita quella di fratello Vincenzo passata al servizio della comunità. La stessa che oggi ha omaggiato quel corpo racchiuso nella bara in legno adagiata ai piedi dell’altare; la fotografia stretta nel cordone del saio e accanto una piccola pianta dai fiori rossi.
In prima fila da un lato i parenti, dall’altro i sindaci di Domodossola e Baceno con la fascia tricolore. Il primo a portare il cordoglio di un intero quartiere, il secondo a ricordo dell’impegno che il frate ha riservato alla crescita della colonia montana di Osso di Croveo : il trenino dei Bimbi. Poi i sacerdoti. Tutti quelli del vicariato dell’Ossola ma anche diversi francescani giunti da tutto il Piemonte e qualcuno dalla vicina Svizzera. C’erano gli ex ragazzi della casa del fanciullo, il personale che negli anni si è avvicendato sui banchi dell’asilo, chi ha vissuto da sempre la vita parrocchiale della Cappuccina. Tutti stretti attorno alla comunità dei frati francescani in questo momento di dolore.
“La presenza di così tante persone – ha detto il Vicario provinciale dei frati francescani don Pietro Zampesi – è la testimonianza del bene che ha fatto padre Vincenzo. Una persona timida e umile al servizio degli uomini”. Le letture delle Beatitudini di Matteo accompagnano il saluto terreno del frate dai modi pacati e gentili che assieme a Padre Michelangelo hanno inventato un quartiere nato nel dopoguerra privo di ogni servizio.
Un lungo applauso ha salutato la fuoriuscita dalla chiesa della bara.