Albano Matli 86 anni, Secondino Matli 83 anni, Alberto Mazzurri 77 anni e Adolfo Olzeri 74 anni: sono loro i veterani del Bettelmatt che portano avanti questa tradizione con passione e dedizione profondissima. E salgono in alpeggio ancora a 70, 80 anni d’età.
Intanto il Bettelmatt stagione 2023 è pronto: avviata la marchiatura del prestigioso formaggio color oro che viene prodotto in soli 7 alpeggi da altrettanti produttori tra le valli Antigorio e Formazza in tre mesi di inalpamento.
La storia continua, oggi è ancora nelle mani di uomini e donne che hanno appreso i segreti sin da piccoli e che, anche se raggiunta l’età matura e del riposo, salgono ancora a oltre 2000 metri di quota per produrre il tanto apprezzato formaggio, prezioso, eroico, unico.
Una vita di sacrifici e di fatica, di un mestiere antico che consegnano ai loro figli e nipoti, che condividono con loro l’amore per questo lavoro, portando avanti le aziende agricole.
“Facciamo il formaggio come si faceva una volta – dice Albano Matli il più longevo alpigiano – sono migliorate le condizioni: luoghi più ampi e puliti, senza fumo negli
occhi. Una volta c’era una sola stanza dove facevamo tutto. Salgo ancora all’alpe a dare una mano ai miei figli. È una vita di sacrifici ma di soddisfazione: quest’anno è stata una buona stagione per il formaggio, nonostante la poca pioggia.”
La ricetta è questa: tramandare arte, inclinazione e i segreti della trasformazione del latte in una buona fetta di formaggio che profuma di mottolina, l’erba di montagna caratteristica speciale di questo territorio incontaminato e naturale. Le forme riposano nelle cantine alpine e poi l’apposizione del marchio impresso a fuoco, sotto il controllo dell’Unione Montana Alta Ossola, proprietaria dello stesso.