Di seguito il testo della lettera del sindaco agli omegnesi.
Da oltre un anno ormai, ossia da quando faccio parte dell’amministrazione cittadina, osservo con molta attenzione le dinamiche che si sviluppano all’interno della comunità
Quello che vedo è un forte senso di appartenenza, una rete di relazioni capace di garantire la protezione dei componenti più deboli e al tempo stesso di esprimere una vita sociale molto vivace e partecipata, fondata sulla condivisione di un “pacchetto di valori” – tra cui spiccano solidarietà, inclusione, rispetto, progettualità, e senso di responsabilità – che potremmo chiamare di “amicizia sociale”.
Considero questo spirito il bene più prezioso per ogni comunità perché determina la qualità di vita dei cittadini e contribuisce allo sviluppo della città: per questo credo sia importante che ciascuno ne abbia cura.
Tengo a precisare che il “bene” cui faccio riferimento non descrive una situazione idilliaca e irreale, nella quale tutti la pensano allo stesso modo e vanno d’amore e d’accordo, quanto piuttosto una situazione in cui individui o gruppi di persone con idee diverse e con differenti modi di esternare il proprio pensiero riescono a confrontarsi senza che sia “passato il limite”.
A mio modo di vedere, si preserva e prospera quella comunità in cui ogni manifestazione del pensiero avviene all’insegna del rispetto e della fattiva utilità, previlegiando la critica (informata) alla sterile polemica, e ripudiando lo scadere nell’insulto.
Come sindaco di questa città, credo mio dovere fare il possibile perché l’amicizia sociale all’interno della nostra comunità si mantenga viva ed anzi si accresca, e auspico di poter condividere questo impegno con tutte le persone che amano Omegna e la sua gente.
Berio scrive agli omegnesi lettera aperta sul valore dell’amicizia solidale
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