La città di Arona si appresta all’ultimo saluto ad Ettore Mo, il prestigioso inviato di guerra del Corriere della Sera. Venerdì 13 ottobre alle 15 il funerale nella chiesa parrocchiale di Maria Bambina, oltre ai cittadini sono attesi giornalisti della sede milanese del Corsera e amici e colleghi di altre testate e programmi TV. Oggi sono apparse le epigrafe che recitano “Ettore Mo è partito per l’ultima grande corrispondenza”. La salma si trova nella sala della “Casa Funeraria Rossi” di via Isonzo 6, aperta giovedì dalle 8.30 alle 18. Mo ha sempre vissuto a Dagnente di Arona, solo per la cittadinanza della moglie Cristine e per ragioni logistiche legate al suo lavoro era residente a Londra. Tra i ricordi della sua carriera di reporter del fronte c’era quella di Mino Damato, giornalista del TG1 Rai, coniugato ad Arona, insieme hanno fatto più missioni in Afghanistan uno per il Corriere e l’altro per la Tv di stato. Raccontava Damato: “Un anno ci siamo inoltrati il più possibile vicino ai territori della guerriglia per rendere le testimonianze più reali. Dopo qualche giorno siamo rimasti appiedati e lontani dai telefoni per poter comunicare con l’Italia. Al settimo giorno avevamo materiale a volontà, ma non c’erano telefoni e la possibilità di trasmetterli. Trovai con Ettore un camioncino per poter spostarci e raggiungere la città più vicina, ma non avevamo soldi. Avevo al polso un Rolex, lo cambiammo con un mezzo idoneo”. Confermava Mo: “Al decimo giorno abbiamo raggiunto il primo paese con un telefono, ho chiamato Milano. Mi hanno passato subito il direttore. Mi ha alzato di peso al telefono. Mi davano per morto. Comunque ho spedito le mie corrispondenze e il Corriere le ha pubblicate. Quando sono tornato in sede del Corsera il direttore mi ha voluto subito nel suo ufficio. Mi sono sentito quello che non mi aveva detto al telefono”. I due racconti, fatti separatamente, coincidevano. Mo ringraziò Damato per aver procurato il camioncino. Ettore lascia la moglie Cristine Lee e i figli Debora, Daniela e Damiano.