Occorreranno almeno 4 settimane di lavoro per estirpare l’Elodea nuttallii, la pianta acquatica invasiva che da alcune settimane ha colonizzato gli ultimi quattro chilometri del fiume Toce, immissario del lago Maggiore. Si tratta di una pianta non pericolosa per l’uomo, specifica l’ente di gestione delle Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, ma dannosa per l’ecosistema. Originaria del Nord America, pare essersi diffusa a causa dello svuotamento di acquari casalinghi, nei quali viene usata come ornamento. Mercoledì 9 agosto si è svolto un sopralluogo con i rappresentanti di una ditta di Laveno Mombello specialista in interventi di questo tipo: “È emerso che la superficie è di circa 7 ettari e che anche in profondità ci sono molte piante di questa specie – spiega Monica Perroni, direttrice ad interim dell’Ente -. L’intervento da fare è importante e andrà fatto in lotti diversi”. L’azienda ha dato disponibilità a intervenire da inizio settembre, ora si è in attesa del preventivo per i lavori; l’Ente ha a disposizione “tra i 60 e gli 80 mila euro”, fondi stanziati dalla Regione Piemonte per un intervento analogo sul Po, oggetto l’anno scorso del medesimo problema, resosi poi non necessario perché la piena del fiume in primavera ha rimosso autonomamente la pianta. Ma quei fondi non basteranno: anche per questo motivo l’Ente ha convocato un tavolo di confronto con il Comune di Verbania e la Provincia del Vco. L’urgenza di intervenire è dettata dalla capacità della pianta di adattarsi alle condizioni ambientali e crescere rapidamente, sottraendo ossigeno alle piante autoctone e finendo per soppiantarle. Intanto si lavora anche sulla prevenzione e sullo studio del comportamento delle specie invasive: lo scorso 7 agosto, l’ente di gestione delle Aree Protette ha affidato alla società torinese Ipla l’incarico, dal costo di 24 mila euro, per la realizzazione di interventi di controllo della stessa Elodea nuttallii nel territorio di Orta San Giulio e di Baveno sia presso la Riserva naturale di Fondo Toce dove verrà monitorata anche la Ludwigia grandiflora, un’altra pianta acquatica invasiva.