Alessio; un ragazzo normale che faceva cose grandi

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Saranno due specifiche inchieste a dover far luce sulla tragedia che nel pomeriggio di sabato ha provocato la scomparsa del Capitano Alessio Ghersi, pilota delle Frecce Tricolori e di Sante Ciaccia, parente dello stesso Ghersi, precipitati sulle montagne friulane durante un volo con un ultraleggero Pioneer 300. La prima è stata aperta dalla procura della Repubblica di Udine, la seconda invece dall’Ente Nazionale Sicurezza del Volo. Ad oggi impossibile fare ipotesi sulle cause dello schianto. La famiglia del pilota e dello sfortunato occupante del velivolo, il papà Francesco, la mamma ed il fratello Giacomo che risiedono in Ossola, la moglie Jenny coi figlioletti Giorgio e Cecilia che invece già risiedevano a Campoformido nel Villaggio Azzurro dell’Aeronautica sono in Friuli pervasi da un grande dolore. Semplice invece illustrare la figura di Alessio Ghersi, un ragazzo di 34 anni come tanti, un ragazzo normale, si direbbe, capace però di fare grandi cose. Appassionato sin da piccolo dal volo, sin da quando gli fu regalato un poster di un Tornado, dopo il Liceo frequentato allo Spezia di Domodossola la scelta di far diventare una professione quella che era sempre più una grande passione, entrando in Accademia Aeronautica. Un percorso difficile, pretenzioso, superato con successo nel corso Ibis V del 2007. Dopo la lunga esperienza ai reparti addestrativi, dopo il conseguimento dell’aquila di pilota ed il raggiungimento dello status di pilota ‘Combat Ready’ con tanto di periodo addestrativo all’estero nel 2014, viene inquadrato al 4° Stormo di Grosseto, importante reparto intercettori, dove con gli Eurofighter Typhoon ha garantito la sicurezza aerea dei cicli della nazione e non solo, avendo preso parte anche a varie missioni Nato di ‘air policing’ nei cieli stranieri. Dal 2019 poi l’ingresso nella formazione delle Frecce Tricolori con le quali avrebbe iniziato la quinta stagione acrobatica. Un pilota di una esperienza enorme, con migliaia di ore di volo effettuate, con almeno due voli giornalieri di addestramento. Ma Alessio Ghersi non era solo questo; era un ragazzo sempre disponibile, cortese e gentile, che oltre all’amore per il volo adorava le moto Harley Davidson ed si dilettava con la chitarra tanto da far parte del gruppo ‘Coca Cosa?’ con il quale spesso si esibiva nei locali friulani. Intanto oggi alla base di Rivolto niente tradizionale primo show della stagione della Pan e bandiere a mezz’asta in segno di lutto.

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