A Domodossola l’ultimo saluto ad Alessio Ghersi

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Mancavano pochi minuti a mezzogiorno quanto le spoglie del capitano delle Frecce tricolori Alessio Ghersi, avvolte nel tricolore, hanno solcato il sagrato della chiesa dedicata ai santi Gervaso e Protaso a Domodossola. In quel momento anche il cielo sopra la città si è rabbuiato. Quasi a sottolineare il dolore di quel cielo passato in poco tempo da madre a matrigna. Prima lo ha accolto nei suoi tanti voli acrobatici e poi abbandonato lo scorso 29 aprile nel tragico incidente aereo dove la perso la vita assieme ad un parente della giovane moglie.
Come ieri a Udine anche oggi alle esequie domesi c’era una folta rappresentanza dell’Aeronautica italiana. In primo fila i compagni delle Frecce tricolori.
Poco prima dello scoccare delle 11 un lungo applauso aveva salutato l’arrivo della bara in chiesa. Il picchetto dell’Aeronautica ha accolto sul sagrato. Attorno una folla di amici e conoscenti e la collegiata si è rivelata troppo piccola per accogliere tutti.
Il sindaco Lucio Pizzi con indosso la fascia tricolore in prima fila a rappresentare il lutto della città. E’ stato don Vincenzo Barone, il parroco di Domodossola ad officiare la Santa Messa. Il sacerdote nell’omelia ha ricordato Alessio all’oratorio. Ha rimembrato l’immagine di quando ragazzo, sempre in Collegiata, ha ricevuto i sacramenti. Don Vincenzo ha invitato i familiari a trovare nell’amore di Dio la consolazione per un evento che non trova un perché terreno.
Tanta la commozione anche fra chi, chiamato a leggere le Sacre scritture, a stento è riuscito a trattenere le lacrime.
In chiesa molti giovani ma anche tanti amici di mamma Mirella e papà Franco. I volti di tutti rigati dalle lacrime soprattutto quando un amico ha ricordato Alessio. Parole cariche di dolore e forti di sentimento. Ad accompagnare il congedo terreno del pilota della Pan anche la preghiera dell’Aviatore.
All’uscita dalla chiesa la folla si è stretta attorno alla bara con un lungo e religioso silenzio poi un grande applauso. E’ successo poco prima che anche dal cielo cadesse la pioggia, lacrime di dolore.

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