A Domodossola “Lorenzo Peretti (1871 – 1953). Natura e mistero”, la nuova mostra organizzata da Collezione Poscio a Casa De Rodis. L’esposizione, curata da Elena Pontiggia e allestita fino al 26 ottobre, indaga per la prima volta organicamente la figura del più misterioso e sconosciuto dei pittori vigezzini.
La mostra comprende circa ottanta opere e ripercorre tutta la breve vicenda di questo singolare artista (“carattere misantropo e artista nel vero senso” diceva di lui il suo maestro Enrico Cavalli), che ha dipinto solo una dozzina d’anni, non ha mai esposto in vita sua e nel suo studio non faceva entrare nessuno, tanto che la sua figura di colto intellettuale, pervaso di tensione religiosa, è stata spesso scambiata per quella di un alchimista in odore di stregoneria.
Il percorso espositivo inizia dal 1890, quando Peretti frequenta la scuola Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore, dove ha per compagno Carlo Fornara. Nella seconda sezione della mostra le opere dei suoi amici artisti vigezzini.
Sono documentati il viaggio dell’artista a Lione, il divisionismo irregolare e carico di tensione di Peretti. Vasto spazio è dedicato al suo Testamento filosofico recentemente ritrovato, documento della sua volontà di conciliare il cristianesimo con la teosofia, che è un aspetto centrale della sua personalità.