Si è aperta questa mattina l’udienza preliminare per la tragedia della teleferica di Calasca Castiglione, costata la vita il 4 luglio del 2024 a Margherita Lega. Dagli imputati, assistiti dagli avvocati Maria Grazia Medali, Carlo Ruga Riva, Marcello Bologna e Antonio Caminiti, la richiesta di un rinvio per cercare un accordo (senza alcuna ammissione di responsabilità) sui risarcimenti, anche attivando le assicurazioni. Si torna quindi in aula il 10 settembre.
Al momento non sono state avanzate richieste di riti alternativi.
I familiari della vittima, genitori, marito e due figli piccoli, hanno chiesto di costituirsi parti civili al processo, ma se ne discuterà alla prossima udienza, in base ai risultati delle trattative sui risarcimenti.
Margherita Lega, insegnante di 41 anni di origini piacentine e residente in Trentino, è morta cadendo in un dirupo, mentre caricava i bagagli su una teleferica a Calasca Castiglione, in provincia del Verbano Cusio Ossola. Alla tragedia hanno assistito il marito e i due bambini.
La procura di Verbania ha chiesto di processare tre persone: Franco Baldacci, pensionato di Villadossola che ha materialmente azionato la teleferica, Marco Bertaglia, referente Comunità rigenerativa dell’Alpe Drocala presso cui la donna avrebbe trascorso una vacanza con la famiglia, e Damiano Brega, agricoltore, titolare della concessione dell’impianto, peraltro scaduta. L’accusa per tutti è quella di omicidio colposo. Unico degli imputati presente in aula era Bertaglia.
“Sono dispiaciuto di quello che è successo. È una tragedia” ha detto Bertaglia.
Teleferica di Calasca Castiglione, udienza rinviata al 10 settembre. Nel frattempo si tratterà sui risarcimenti
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