Di Tommaso e della sua storia, incredibile e inaccettabile, ce ne siamo occupati la scorsa settimana con una lunga intervista ai suoi genitori. Che, con toni pacati ma fermi, con grande dignità e sensibilità, hanno chiesto giustizia per il loro bimbo, affetto da diverse gravi patologie. I suoi genitori a cuore aperto hanno spiegato quali siano le difficoltà con cui Tommy ogni giorno deve fare i conti, con la necessità, come prescritto dalla sua neuropsichiatra, di un’assistenza a scuola di 15 ore da parte di personale formato. Una parte di queste ore è garantita, una parte è rimasta scoperta, con il classico scarico di responsabilità tutto italiano. Ma se c’è invece una cosa che in Italia funziona benissimo è la catena della solidarietà, che si è subito messa in moto. Gli Alpini del paese hanno assicurato il loro sostegno alla famiglia, Associazione Kenzio Bellotti e Fulgor hanno comunicato che metà dell’incasso della partita al Pala Cipir tra Paffoni e Saronno sarà devoluto alla famiglia di Tommaso, cosi come tutte donazioni sul conto corrente dedicato. Intanto anche il sindaco di Brovello Davide Inzaghi ha voluto dire la sua “Sono personalmente molto dispiaciuto per la situazione della famiglia di Tommaso-spiega- ma come amministratore pubblico purtroppo devo attenermi a condizioni economiche che a volte limitano le possibilità di azione. Il budget di un Comune di 700 abitanti è molto ridotto e non abbiamo personale dedicato alle questioni socio assistenziali, che vengono così demandate al CISS di Omegna. Ci tengo a precisare che la storia di Tommaso non è mai stata presa sotto gamba: abbiamo sempre garantito il servizio nei limiti delle nostre possibilità, anche negli anni in cui il bambino non frequentava ancora la scuola dell’obbligo. Durante questi ultimi tre anni il Comune si è sempre impegnato per conferire gli incarichi in tempo: prima all’educatore privato richiesto dalla famiglia, e dopo la rinuncia di questa persona, alle cooperative scelte insieme alla famiglia e alla scuola. Purtroppo Tommaso non è l’unico bambino con difficoltà nel nostro Comune e avremmo bisogno di sostegno. Questo tipo di problematiche non dovrebbero essere scaricate ai piccoli Comuni ma gestite a livello statale tramite servizi sociali, così da poter garantire a tutti gli italiani, a prescindere che abitino in un Comune grande o piccolo, lo stesso trattamento. Senza sussidi, per rispondere in toto alle richieste della famiglia di Tommaso dovremmo alzare le tasse ma non è mia intenzione farlo-conclude Inzaghi.
