Un anno da coequipier per Francesca Barale, ultima sua stagione con i colori della Pic Nic Post NL, ex Team DSM, prima del passaggio alla Movistar Team dalla prossima annata di gare. La giovane rampolla della dinastia della Murata di Villadossola, figlia di Florido e nipote dei compianti nonno Germano e zio Giuseppe, ha vissuto un 2025 senza per la verità grossi squilli in gara, perlomeno dal punto di vista del risultato personale. Il suo è stato un anno nel quale ha corso comunque molto, partecipando sia al Giro d’Italia sia al Tour de France ma sempre a sostegno delle capitane della compagine olandese, per le quali Francesca ha tirato, ricucito, collaborato; insomma, si è fatta in quattro. Dopo un Giro nel quale Francesca ha patito molto è arrivato il secondo posto nella classifica Under 23 dei campionati italiani di Boario Terme ed un Tour de France andato meglio del Giro ma sempre corso con un ruolo di appoggio senza pensare alla classifica e nemmeno al risultato personale: il quinto posto nella classifica giovani è un dato abbastanza effimero. Anche al Tour de L’Avenir, corso in azzurro, tanto lavoro di gregariato che però ha convinto il CT Marco Velo a premiare questa abnegazione, convocandola in nazionale per il mondiale elite di Kigali e per la prova Under 23 degli europei di Guilherand-Granges. Insomma, con il senno di poi il dato più notevole dell’annata è proprio la firma per la Movistar, uni dei top team del ciclismo mondiale: “Qui capirò che genere di corridore sono”, ha detto al momento della firma. Una ragazza che vivrà una carriera tutta a sostegno delle proprie capitane, un po’ come papà, nonno e zio? Oppure con la possibilità di giocarsi presto qualcosa di notevole? I numeri la giovane Barale li ha; non si vince tanto a livello giovanile se non si hanno delle doti e prima o poi queste doti si mostreranno anche nel mondo professionistico. I suoi 22 anni giocano a favore: è giovane ed il tempo c’è; serve pazienza e tanta voglia di arrivare.