Il Piemonte nel 2024 stanzia 43,58 milioni di euro per il servizio ferroviario regionale, e 1,85 milioni per il materiale rotabile usato sul territorio. La somma è pari allo 0,22% del bilancio regionale: peggio fanno solo cinque altre Regioni: Puglia, Sardegna, Marche, Umbria e Molise. Il dato emerge dal nuovo Rapporto Pendolaria – 20/a edizione di Legambiente, presentato ieri a Roma. Il numero quotidiano dei viaggiatori sui convogli regionali, sottolinea il Rapporto, è stabile sui 150mila. L’età media dei treni regionali è 10,3 anni su media nazionale di 14,7, ma la percentuale di treni con più di 15 anni è del 41,1% contro una media nazionale di 39,4.In Piemonte su diverse linee si segnalano ritardi, in parte dovuti ai lavori diffusi per il potenziamento della rete, il che provoca “molti disagi legati ai cantieri che comportano ritardi, cancellazioni e sostituzioni con bus”. A questi si aggiungono “malfunzionamento dei passaggi a livello; avarie delle porte; messa in circolazione di convogli trasferiti da altre Regioni logori e sporchi; esagerato ricorso alla cancellazione di corse; informazione all’utenza carente in caso di problematiche; banchine di molte stazioni inadeguate, soprattutto per le persone con ridotta mobilità; insufficiente numero di punti d’incrocio sulle linee a binario unico”. Fra gli aspetti positivi, “un miglioramento degli indici di puntualità e un aumento dei passeggeri trasportati”
