Nessuna deroga per il mantenimento dei due Dea degli ospedali del Vco. La risposta del Ministero della Salute alla richiesta inviata dalla Rappresentanza dei sindaci dell’Asl Vco è arrivata alla Direzione Sanità della Regione Piemonte e conferma il parere che era arrivato lo scorso maggio: se sarà attuato il progetto di ristrutturazione di Castelli e San Biagio solo uno dei due ospedali portà mantenere il Dea, secondo il già citato DM 70.
Si tratta della pietra tombale del progetto di ristrutturazione di entrambi gli ospedali? “A questo punto – commenta l’assessore piemontese alla Sanità Federico Riboldi – andiamo avanti come annunciato con Angelo Tandurella, alla luce della risposta sui due Dea e sul tema dei punti nascita, la strada maestra è quella dell’ospedale nuovo”.
Il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, presidente della rappresentanza dei sindaci Asl, prende atto della risposta: “Ora ci sono tutti gli elementi per potersi sedere a un tavolo, come abbiamo già ribadito con il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi nell’incontro di qualche settimana fa con il presidente Cirio – dice -, per cercare la migliore soluzione per il territorio senza perdere ulteriore tempo”.
Albertella ribadisce che “Verbania ha a disposizione un’area con tutte le caratteristiche necessarie”, riferendosi alla superficie tra Fondotoce e Gravellona. E alle affermazioni di Tandurella, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia secondo il quale l’area candidata da Domodossola sarebbe cantierabile più velocemente, ribatte: “C’è tutto il tempo per poter adeguare l’urbanistica, da quando ci sarà la decisione fino alla redazione del progetto definitivo – aggiunge Albertella -. L’area è idonea sia come superficie che come collegamenti. La releazione urbanistica che ho sulla mia scrivania parla di un’opera di difesa spondale che può essere realizzata senza problemi in un progetto da 300 milioni e comunque sono gli stessi problemi di Domodossola”.
Sulla richiesta di Albertella di sedersi a un tavolo per prendere una decisione, Riboldi risponde: “Molto volentieri”.
Preioni dal canto suo ribadisce: “Rimango per i due nosocomi, che facciano cose diverse e che possano essere integrati, partendo dal fatto che c’è un polo chirurgico che è Domodossola e un polo medico che è Verbania. Di certo in un territorio di montagna è impensabile avere un ospedale unico, quando il Dm settanta è disatteso in Italia e a livello piemontese in territori molto meno disagiati del nostro”. E aggiunge: “Non dobbiamo perdere i 200 milioni di euro portati da noi nella scorsa legislatura per i due ospedali”.
No del Ministero alla deroga per il mantenimento dei due Dea del Vco. Riboldi: “La strada maestra è l’ospedale nuovo”
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