E’ stato notificato ieri l’ordine di esecuzione della carcerazione con contestuale decreto di sospensione a Gabriele Tadini, Enrico Perocchio e Luigi Nerini, i tre imputati che al termine dell’udienza preliminare per la tragedia della funivia del Mottarone, costata la vita a 14 persone hanno ottenuto il patteggiamento della pena. Lo scorso 18 settembre il giudice Gianni Macchioni aveva deciso l’applicazione ai tre imputati di pene di quattro anni e 5 mesi per Tadini, il capotecnico che ha confessato di avere materialmente inserito i forchettoni nel sistema frenante; di tre anni e 10 mesi per Nerini, titolare della società concessionaria; e di tre anni e 11 mesi per Perocchio, direttore tecnico della funivia.
Per tutti e tre, dalla pena va sottratto il cosiddetto “presofferto”, cioè il periodo già scontato in sede di misure cautelari preventive: per Nerini e Perocchio i cinque giorni trascorsi in carcere dall’arresto alla scarcerazione, per Tadini anche i 6 mesi passati agli arresti domiciliari.
Le difese di due dei tre hanno già confermato che chiederanno l’affidamento in prova ai servizi sociali. “Ce lo aspettavamo – dichiara l’avvocato Marcello Perillo, difensore di Tadini – e chiederemo le misure alternative perché Tadini ha i requisiti per averle. Tadini fa già volontariato: stiamo recuperando la documentazione per presentare l’istanza entro 30 giorni al Tribunale di Verbania, che poi passerà tutto al tribunale di sorveglianza di Torino, che fisserà l’udienza per decidere”. Anche l’avvocato Andrea Da Prato, legale di Perocchio, ha confermato l’intenzione di chiedere l’affidamento.
Mottarone, sospesi gli ordini di carcerazione. I tre imputati che hanno patteggiato chiederanno affidamento in prova ai servizi sociali
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