Nessun commento dalla Procura il giorno dopo la richiesta di ieri del Gup Rosa Maria Fornelli di modificare i capi di imputazione per la tragedia del Mottarone.
Il 12 settembre si torna in aula, da valutare le possibilità che restano alla procuratrice in base alle nuove prescrizioni della riforma Cartabia di scegliere strade alternative rispetto alle indicazioni della Gup. Che è andata oltre la mera contestazione di alcuni aspetti, indicando invece, come evidenziato dagli avvocati di alcuni imputati, anche come riformulare i capi stessi.
Bocche cucite e studio sui prossimi passi quindi è il clima che si respira negli uffici della Procura verbanese.
L’avvocato Emanuele Zanalda, che rappresenta il ramo paterno della famiglia del piccolo Eitan, unico sopravvissuto alla strage, commenta: “Non cambiano in sostanza le contestazioni nei confronti di Nerini e Tadini, i soli contro cui siamo costituiti per conto della famiglia Biran, per i delitti di omicidio colposo aggravato plurimo, lesioni colpose aggravate e disastro colposo”.
Prosegue l’avvocato: “Il gup ha anzi richiesto un maggior dettaglio nella contestazione a Nerini per il reato di disastro colposo. Il giudice ha esercitato il prorpio potere affinché i capi di imputazione vengano riordinati e meglio sintetizzati. Questo ci permetterà di avere anche un processo più rapido”.
Mottarone, l’avvocato dei Biran: “Non cambiano contestazioni per Nerini e Tadini”
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