Anche nel Verbano è arrivata la notizia della tragedia della funivia del Monte Faito, suscitando dolore e anche sgomento per le similitudini con quella del Mottarone, una ferita ancora aperta e sanguinante. Quattro le vittime dell’incidente di ieri: due inglesi, una turista palestinese con passaporto israeliano e il macchinista. Sopravvissuto ma in gravissime condizioni il fratello della donna israeliana. Secondo le prime informazioni che emergono dalle indagini della procura di Torre Annunziata, che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, per ora contro ignoti, la rottura del cavo traente avrebbe fatto cadere in un dirupo la cabina a monte, dove si trovavano le vittime. Per cause ignote il freno di emergenza non l’ha bloccata ancorandola alla fune portate, come invece con la cabina a valle, che è rimasta sospesa e ha permesso di recuperare illesi tutti i passeggeri. Un terribile dejavu. Non rilascia dichiarazioni la pm Olimpia Bossi, all’epoca della tragedia del Mottarone procuratrice capo a Verbania, nessuno degli inquirenti rilascia dichiarazioni. Ma per tutti le coincidenze sono tragiche e choccanti.
Per quanto riguarda il Mottarone, si attendono le richieste di rinvio a giudizio da parte della Procura che un mese fa ha notificato nuovamente le chiusure indagini, in vista della seconda udienza preliminare del processo per le 14 vittime del 23 maggio 2021. 
Monte Faito, terribili analogie con la tragedia della funivia del Mottarone
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