“Il sequestro della pista è stato il colpo di grazia di questa amministrazione”. Sconfortato, il vice sindaco di Macugnaga Claudio Meynet conferma la decisione, sua e di tutto il consiglio comunale, di rassegnare le dimissioni, aprendo così la strada al commissario prefettizio.
I sigilli apposti dalla Guardia di Finanza venerdì scorso alla pista che dal Belvedere porta all’Alpe Pedriola e al rifugio Zamboni Zappa, realizzata abusivamente secondo la Procura di Verbania, sono solo l’ultimo atto di una lunga pagina giudiziaria, che ha portato anche all’arresto del sindaco Alessandro Bonacci, tutt’ora ai domiciliari. Sono due le inchieste: la prima per irregolarità dei lavori eseguiti, la seconda per la falsificazione di un’ordinanza da parte del sindaco nel tentativo, secondo la Procura, di giustificare l’operato contestato nella prima indagine.
Il vice sindaco Meynet e la maggioranza avevano comunque deciso di andare avanti, ma il sequestro, a una settimana da Ferragosto li ha sconfortati: “Ci hanno fatto capire che non ci sono le condizioni per andare avanti in un compito che è già difficile di per sé. C’è rammarico e sconforto per visto quello che è stato fatto e che ci sarebbe da fare” conclude Meynet.
Il vice sindaco spiega che lunedì rientrerà il segretario comunale che con lui saranno definiti i vari passaggi anche per completare le ultime formalità.
Nel frattempo l’avvocato del Comune proverà a chiedere alla Procura (ma ormai con il Ferragosto se ne riparlerà la settimana prossima) una misura alternativa al sequestro per rendere accessibile il rifugio nelle ultime settimane di alta stagione dell’estate. Il rifugio è attualmente raggiungibile con un sentiero che prevede però 3 ore di cammino per escursionisti esperti.
Macugnaga, amministrazione pronta a dimettersi. Meynet: “Il sequestro della pista è stato il colpo di grazia”
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