Marcello Giordani, firma storica del quotidiano la Stampa per le Cronache Novaresi, non ce l’ha fatta, l’ultimo ricovero è stato fatale. E deceduto ieri sera nel reparto di Ematologia del Maggiore di Novara. Aveva 72 anni, compiuti il 10 febbraio, tre quarti dei quali trascorsi ad insegnare il latino o a scrivere per i quotidiani. Prima per la Gazzetta del Popolo, ultimamente per La Stampa. Ha collaborato sin che le forze glielo hanno consentito. Ha fatto il resoconto dell’intitolazione della piazza a Franco Nicolazzi a Gattico il 4 ottobre, del quale ha celebrato a lungo le opere, una settimana dopo non è mancato al 60° della Fondazione Maugeri a Veruno e nemmeno alla marcia per la Pace ad Orta lo scorso 4 ottobre. Preciso, meticoloso, mai sopra le righe, mai di parte, sottolineava, soprattutto ultimamente, le carenze e le lentezze della Sanità che viveva, non da cronista, ma in prima persona. Una quindicina di anni fa un intervento a lato del cervello, poi la ripresa, quindi la leucemia, il trapianto del midollo con il fratello Carlo come donatore compatibile. Come un leone si era sempre ripreso, faceva gli articoli persino dagli ospedali di Alessandria e Novara. Collaborativo con i colleghi, dai quali riceveva infinita stima. Un paio di anni fa all’Hotel Regina di Stresa aveva celebrato il 50° di matrimonio con la moglie Silvia Barisonzo, figlia di un noto collaboratore di La Stampa. Giovedì 23 ottobre, alle ore 14.30, l’ultimo saluto nella chiesa di Santa Maria Assunta di Gozzano. La salma proseguirà per l’ara crematoria. Oltre alla moglie Silvia, ha lasciato il figlio Alessandro e il fratello Carlo con i familiari, si aggiunga una grande schiera di amici e colleghi.