Una stagione che va letta sotto più fronti, quella di Filippo Ganna. Una annata nella quale l’avversario da battere non è stato solo un rivale ma anche e soprattutto la sfortuna. Un 2025 nel quale la malasorte ha voluto tirare un colpo gobbo proprio nell’evento più importante. Un inizio stagionale con una grande condizione per Pippo che al netto della vittoria conquistata e cancellata alla Volta Algarve per un errore di percorso del gruppo, in una tappa poi inopinatamente annullata, lo ha visto vincere la crono inaugurale della Tirreno Adriatico chiusa al secondo posto grazie ad una difesa strenua in salita. Gamba eccezionale in quei giorni di primavera che si è vista alla Milano Sanremo, nella quale Pippo ha resistito alle rasoiate di Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel sulla Cipressa, si è sfilato sul Poggio ma ha saputo rientrare sui due con una discesa mozzafiato dal Poggio stesso. Il secondo posto dietro Van der Poel ma davanti a Pogacar è risultato eccezionale. Al nord oltre ad un podio alla E3 Saxo Classic e ad un ottavo posto al Giro delle Fiandre va segnalata una Parigi Roubaix rovinata dalla foratura nei primi tratti di pavè. Dopo il quarto posto nella classifica generale del Baloise Belgium Tour ed il sesto titolo italiano a cronometro conquistato, seconda vittoria stagionale, ecco la malasorte. Km 55 della prima tappa di un Tour de France preparato per benino con l’obiettivo di vincere una tappa e di fare bene; una caduta, la testa che picchia in terra, il ritiro ed una commozione celebrale che lo costringe ad un mese di stop. Un vero peccato e perché l’evento cardine della sua stagione non è durato nemmeno una tappa e perché c’è voluto del tempo, una volta rientrato, per ritrovare la forma. Pippo è tornato a correre in occasione della Vuelta a Espana partita dall’Italia; dopo tanta sofferenza nelle prima tappe ecco la terza vittoria stagionale nella crono di Valladolid. Saltata una crono mondiale non da specialisti sono arrivati l’argento nella prova contro il tempo agli europei con un Evenepoel che è stato semplicemente più forte e l’argento nella staffetta a squadre che lo hanno portato a conquistare la quarantesima medaglia tra Mondiali, Olimpiadi ed Europei su strada e pista che sia. La lunga fuga al Giro di Lombardia, in una corsa non sua ma onorata, sembra foriera di un 2026 alla grande dopo un 2025 nel quale al netto della sventura quando c’è stato Ganna c’è stato davvero in un ciclismo attualmente di livello estremamente alto.