Marcature calcistiche, controllo, forse qualcosa di tatticamente sbagliato, formazioni date per favorite che invece hanno corso molto male (e non parliamo dell’Italia). Ecco come è andato il mondiale di Kigali per le donne open. Del resto, quando vince la carneade (con enorme merito, non confondiamoci) qualcosa non è di certo andato come si sperava. Il titolo se lo prende la canadese Magdeleine Vallieres Mill, nuova campionessa del mondo. Alle sue spalle la neozelandese Niamh Fisher-Black e la spagnola Mavi Garcia. Le grandi? A guardarsi, controllarsi, annusarsi con il classico ‘no contest’ finale. E quando Elisa Longo Borghini ci ha provato tutte a rintuzzare. L’Italia? Probabilmente non perfetta ma le altre? Una Olanda scriteriata e spuntata con Demi Vollering in giornata negativa, con Van der Breggen forse mai in corsa, con Van Anrooj che attacca da lontano, con Markus che alla fine ha tenuto in piedi la baracca. La Francia? Fuoco e fiamme con Labous, Kerbaol, Muzic per favorire l’attacco di Ferrand Prevot che invece non si è vista. Si, certo, non è stata una buona giornata per Elisa (quindicesima) ma diciamo che è stata in buona compagnia, anche se, non girandoci in torno, di prende le colpe, che probabilmente non sono poi tutte sue: “È stata una gara strana – ha detto – ringrazio le compagne a cui non si può rimproverare nulla. Quella che non ha corso bene, insieme a tutte le altre favorite di questo mondiale, sono stata io. Questa gara l’abbiamo persa tutte in maniera sciocca; chi ha vinto invece è stata veramente intelligente, merita il titolo e tutti i nostri complimenti. Ci sarà tempo per riflettere. Adesso a caldo mi resta una grande delusione e mi assumo le responsabilità di questo risultato. Peccato perché stavo bene ma in gara non bastano le gambe, ci vuole anche la testa. Faremo tesoro e ci rifaremo tra una settimana agli Europei”. Per la cronaca Francesca barale non ha concluso la corsa ma il suo lavoro, che doveva svolgere nella prima fase di gara, lo ha svolto bene”. Non è soddisfatto il CT Marco Velo che in mattinata aveva centrato nella gara donne juniores un bell’argento con Chantal Pegolo (ad Agosto terza sul traguardo del Boden di Ornavasso: “Le big si sono annullate ma il problema è che correndo senza le radioline non è facile comunicare con le ragazze; l’Uci dovrebbe permetterle come del resto fa in tutto il resto del calendario. Forse avremmo dovuto evitare di controllare la corsa nella parte iniziale ma questo è il senno di poi anche se alla fine è stata una fatica che ci è costata cara. Sarebbe stato meglio lasciare il lavoro ad altre formazioni. Faremo un’analisi di quello che è successo con calma per capire gli errori ed evitarli in futuro già dagli europei”.
Foto FCI