Il Consiglio di Stato ha bocciato il primo dei due ricorsi presentati nei mesi scorsi dal Comune di Macugnaga nell’ambito della realizzazione di una pista ciclabile transfrontaliera, tra Italia e Svizzera, attraverso il passo del monte Moro, a circa 2.900 metri di quota.
L’amministrazione comunale, quando ancora era guidata dal sindaco Alessandro Bonacci (che a maggio è stato arrestato per depistaggio e frode processuale in un altro procedimento penale), si era appellata ai giudici romani dopo la decisione del Tar del Piemonte di respingere i ricorsi contro Agenzia delle Dogane e Soprintendenza. Il Consiglio di Stato si è espresso sul primo caso, che nello specifico riguarda il no alla realizzazione degli ultimi 400 metri di un tracciato sotto sequestro da quasi due anni e mezzo perché realizzato senza le dovute autorizzazioni e in difformità con il progetto. Non è invece ancora stata fissata l’udienza del ricorso contro la Soprintendenza, che aveva negato l’autorizzazione ambientale e paesaggistica della variante in corso d’opera. Il progetto Interreg ‘Saastal Valle Anzasca Bike’ era stato finanziato con 1,6 milioni di euro e 225.000 franchi nell’ambito dell’Interreg Italia-Svizzera. Il finanziamento resta in bilico: la pista non è mai stata conclusa e anzi risulta danneggiata in più punti a causa dell’alluvione dello scorso anno. Il dossier è ora in mano al commissario prefettizio di Macugnaga, il vice prefetto Gerardo Corvatta, che da inizio settembre guida il paese ai piedi del monte Rosa dopo le dimissioni del consiglio comunale.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del comune di Macugnaga per il progetto della pista mtb del Moro
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