“L’agricoltura diventa turismo, innovazione nell’offerta e risorsa rilevante per il territorio”. Lo afferma il presidente del Distretto Turistico dei laghi e delle valli Francesco Gaiardelli che sottolinea come il nesso tra agricoltura e turismo sia sempre più stretto con materie prime che diventano sulla tavola di ristoranti e alberghi non solo il nostro biglietto da visita ma anche un arricchimento per il territorio. Da qui la capacità di saper cogliere questa opportunità per sviluppare nuovi flussi turistici con al centro la pratica agricola tradizionale. Spiega Gaiardelli: “Accanto ai prodotti turistici classici quali i laghi e le località montane che hanno ormai raggiunto una fase di maturità, è necessario ora rispondere ai bisogni emergenti di nuovi consumatori e in questa direzione valorizzare altre risorse locali. Gli esperti ci dicono che se fino a poco tempo fa il turista cercava semplicemente la fruizione di un luogo diverso oggi, invece, pretende l’esperienza di una realtà di vita alternativa che abbia come centro non il cosa posso acquistare che non posseggo, ma cosa posso provare che non ho ancora sperimentato. Così, oltre agli itinerari culturali minori, ai percorsi benessere, musicali e del cineturismo, la filiera agricola è certamente una carta che dobbiamo imparare ad utilizzare meglio. Si tratta di una strada, oltre tutto, che può rappresentare una risorsa rilevante per il tessuto economico locale”. Obiettivo del Distretto è oggi quello di creare percorsi legati alla riscoperta di esperienze legate alla campagna, dalla vendemmia del vino in Ossola, alla raccolta del riso nel Novarese e Vercellese, alla filiera casearia, a quella del miele e altro ancora, che consentano di riscoprire aspetti della storia, della cultura e della vita del mondo rurale. Il presidente del Distretto ringrazia, infine, l’assessore piemontese Paolo Bongioanni “per la spinta che sta dando alle politiche agricole regionali”.