Adesso è tutto ufficiale, venerdì 22 maggio 2026, tredicesima tappa, da Alessandria a Verbania; 183 km con tre stelle di difficoltà e 1400 metri di dislivello. Confermate le indiscrezioni iniziali; pur con qualche variazione nelle frazioni precedenti o successive niente salite lunghe ma un finale molto spumeggiante con le salite di Bieno e quella inedita per il Giro che porterà ad Ungiasca. Presentato ufficialmente nel pomeriggio a Roma il Giro d’Italia 2026 che torna nel Verbano Cusio Ossola e nello specifico nel capoluogo che già ha ospitato la corsa nel 1952 e nel 1992 con arrivo e partenza nel giorno successivo ma anche nel 2015 oltre alle due partenze del 2011 dopo l’arrivo a Macugnaga e del 2021 dopo l’arrivo in Valsesia all’Alpe di Mera. Una tappa che farà spettacolo e che andrà a spezzare un gruppo che presumibilmente arriverà compatto o con una fuga da lontano nel territorio del Vco toccando la sponda del lago attraverso Stresa, Baveno e Feriolo. Dapprima lo strappo di Bieno che non dovrebbe far selezione e successivamente Ungiasca, salendo da Trobaso attraverso Unchio e Cossogno. Salita particolare di 4 km con la pendenza media del 7.3% con punte massime oltre il 10%, insidiosa anche per un falsopiano prima della discesa che attraverso Comero e Cambiasca poterà poi al traguardo di Piazza Garibaldi a Verbania. No, non sarà una tappa da classifica ma lo spettacolo sarà sicuramente tanto anticipato anche dall’arrivo della carovana pubblicitaria coi suoi colori e del Giro E, che, come al solito, precedono la corsa rosa. Presenti al vernissage il sindaco di Verbania Giandomenico Albertella e l’assessore Liala Sartori che hanno convenuto quanto l’arrivo del Giro sarà una promozione enorme per il territorio. Per il resto è nato un Giro duro, con il via dalla Bulgaria e con una bella cronometro da Viareggio a Massa di 40.2 km totalmente pianeggianti che non potrà che piacere a Filippo Ganna, quel Ganna per il quale, se come parrebbe correrà il Giro, a Verbania ci sarà una grande festa.
