Il consiglio comunale di Verbania ha approvato ieri sera la rinuncia alle plusvalenze urbanistiche. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Silvano Boroli ha illustrato all’assemblea la necessità di aggiornare tabelle rimaste invariate da decenni, mentre nel tempo sono mutate le condizioni generali e, di conseguenza, anche i valori e i costi previsti dalle tabelle comunali. “Dobbiamo rilevare – ha spiegato Boroli – che l’aggiornamento porta a valori negativi che annullano la possibilità di prelievo dalla plusvalenza”. Ha anche portato qualche esempio: “Avevamo ancora dei costi di costruzione per il terziario di 963 euro al metro quadro, la proposta è quella di portare questi costi a 1800 euro al metro quadro, più realisticamente, così come i costi delle abitazione erano 1070 a metro quadro, oggi siamo a 2 mila euro al metro quadro”.
Un punto che ha sollevato le polemiche della minoranza. “Eliminare la plusvalenza non è utile a chi cerca una casa ad un prezzo accessibile – commentano Silvia Marchionini e Patrich Rabaini – e rivela la realtà:una città ferma sul piano economico (chiusura di Barry Callebaut, bloccato il recupero di Acetati, nessuna opera pubblica incisiva di slancio,assenza di una programmazione urbanistica) .Il meccanismo della plusvalenza applicato in numerosi casi di riqualificazione prevedeva che in caso di aumento di valore (ad esempio: terreno agricolo che diventa residenziale; riconversione di immobili industriali ad uso commerciale) ci fosse un beneficio anche per la collettività. Invece appare un vantaggio per pochissimi.”
Proseguono: “Nei mesi scorsi e in ogni consiglio comunale sindaco e assessore ai lavori pubblici raccontano di una città disastrata: hanno deciso nell’ultimo consiglio comunale di investire 710 mila euro non nel sociale, in nuovi parcheggi, nelle scuole ma per asfaltare le strade (ci auguriamo che abbiano sentito le necessità dei quartieri) nel 2026. Quindi altri fondi tenuti fermi fino all’estate prossima, dato che questa Amministrazione completa un piccolo lotto di asfaltatura ora,di notte, quando il buon senso impone di fare questa opera nel periodo più caldo”
Contrari ad annullare le plusvalenze anche Pd e Verbania si prende cura. “Il meccanismo delle plusvalenze era nato per restituire alla collettività una parte del valore generato dalle trasformazioni urbanistiche – spiegano -. Riconosciamo che in alcuni casi si sia rivelato inadeguato; ciononostante questa non è la strada per affrontare l’emergenza abitativa.
Anche il sindaco, nel dibattito, lo ha di fatto ammesso.” Aggiunge il capogruppo del PD Riccardo Brezza: “Aggiornare le tabelle era necessario; azzerare senza contropartite è un errore. Chiediamo che la Giunta si occupi del tema dell’emergenza abitativa con i giusti strumenti: percentuali minime di alloggi a prezzi calmierati, criteri chiari per l’housing sociale e strumenti urbanistici reali e concreti . Il rapporto col privato si governa con regole e confronto costante, non con speranze.” E Simone Martoccia di Verbania Si Prende Cura: “Se si rinuncia a entrate comunali, allora pretendiamo obblighi esigibili: quote di edilizia convenzionata/sociale, tetti massimi di prezzo e canone, e/o opere pubbliche equivalenti realizzate a carico dei proponenti.”
“Nella proposta preliminare di variante al prg lei Marchionini e il gruppo Pd avete eliminato la plusvalenza nelle schede di area, non avete inserito una norma sull’emergenza abitativa e adesso ci fate la predica. Noi nel nostro preliminare la inseriremo. Ci sono dei vuoti di memoria. Sono anni che non c’è un’entrata di plusvalenza, è un meccanismo che non sta in piedi, approvato nel 2006, l’ultimo caso è stato per la Restellini” ha ribattuto in consiglio Giandomenico Albertella.