Questa mattina si è tenuta una nuova udienza del processo per l’omicidio di Nicolò Borghini, il trentaquattrenne ucciso dal padre Edoardo la sera del 19 gennaio scorso con due colpi di fucile da caccia sparati da distanza ravvicinata nella loro casa di Ornavasso.
L’uomo, ancora ai domiciliari a casa del fratello, è ora a processo in Corte d’Assise a Novara, difeso dall’avvocato Gabriele Pipicelli.
Nell’udienza di oggi sono stati ascoltati gli ultimi testi del pm: la mamma di Nicolò, la cognata e il fratello dell’imputato, e un amico del ragazzo.
Drammatiche le parole della madre, che avrebbe in parte attenuato le dichiarazioni rese subito dopo il fatto, tanto che l’avvocato Pipicelli in accordo con il pm ha chiesto di acquisire i verbali. “Sono una mamma chioccia” ha detto la donna, che non si è costituita parte civile al processo. La prossima udienza si terrà il 17 dicembre, a parlare sarà l’imputato che racconterà la sua tragica versione dei fatti di quella sera, oltre ad altri testimoni della difesa.
Borghini ha già ottenuto anche l’accesso alla giustizia riparativa, percorso che potrà intraprendere una volta terminata l’istruttoria.
Delitto di Ornavasso, ha testimoniato la madre di Nicolò. “Sono una mamma chioccia”
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