Da ottobre cantiere per la posa di una galleria paramassi lungo la statale 34 tra Cannero e Cannobio, in territorio di quest’ultimo, epilogo degli interventi in seguito alla frana del 2017 costata la vita ad un motociclista svizzero. Per la messa in sicurezza del tratto erano stati stanziati 25 milioni di euro. I lavori dureranno da capitolato 200 giorni e richiederanno la chiusura in orario notturno della statale, dalle 22 alle 6. Senso unico alternato durante il giorno.
Oggi in prefettura primo tavolo per illustrare il cantiere e le sue tempistiche. “Ho chiesto al vicario di convocare una riunione con tutti i sindaci dei comuni con frontalieri residenti, non solo quelli della litoranea” spiega Giandomenico Albertella, primo cittadino di Verbania, comune coordinatore del progetto. Convocati a Villa Taranto poi Vco Trasporti, Navigazione, forze dell’ordine e Croce Rossa, tutti i soggetti interessati. L’obiettivo ora è ridurre al minimo i disagi al traffico, quello dei frontalieri ma anche quello degli studenti, turistico, commerciale e per le persone che da Cannobio si spostano verso Verbania.
Il precedente progetto era stato appaltato e poi revocato per inadempienza della ditta con la precedente amministrazione. “Abbiamo cambiato tipologia per impattare il meno possibile in fase di cantiere” spiega Albertella. La scelta è caduta su una galleria paramassi prefabbricata, realizzata in azienda e poi posata in loco.
Ieri avviate le procedure di gara, la referente ingegner Comola ha spiegato che il cantiere potrebbe essere avviato tra fine settembre e ottobre. La stessa coordinerà un tavolo tecnico per affrontare tutte le problematiche che sorgeranno, a partire per esempio dai lavoratori che effettuano turni notturni, dovrà essere assicurato loro un transito via lago. Di notte lungo la statale 34 potranno passare solo i mezzi di soccorso.
“Si tratta di un sacrificio con oltre 200 giorni di cantiere” aggiunge il sindaco di Cannobio Gianmaria Minazzi, “ma lavoreremo per recare il minor disagio possibile, ad esempio se necessario – conclude – ricavando parcheggi per chi si deve spostare da una parte all’altra dell’interruzione”.