Il Lavatoio della frazione Mercurago di Arona ha una nuova veste dopo qualche mese di lavori. Ha vissuto uno stato di degrado negli ultimi 35 anni, il tetto era caduto sopra le vasche. La gara d’appalto per la sua ristrutturazione è partita dopo che l’Amministrazione comunale aveva consultato la popolazione, in più riunioni, per approvare il progetto. Finalmente, è tornato nel suo antico splendore, si tratta di un’opera simbolica per Mercurago, alle porte del sito del Parco Naturale dei Lagoni, patrimonio dell’Unesco. Costo del rifacimento 110 mila euro. Le parole del sindaco Alberto Gusmeroli:”Con questo restauro torna a vivere un opera che è nella storia di Mercurago e dei cittadini che vi abitano”. Un ruolo importante per il recupero lo ha avuto il vice sindaco Marina Grassani che risiede nella frazione aronese. Per il Lavatoio sono state valutate tre ipotesi di progetto, la popolazione ha scelto la terza, quella che unisce passato e moderno, è stata migliorata l’estetica, con portabici, la vasca e la zona conviviale. Spiega Gusmeroli:”Questa è stata preferita dalla popolazione. Nel prato accanto dell’ex Tessitura Bossi vogliamo recuperare delle aree abbandonate, senza cementificare terreno ancora naturale”. Il sindaco ha voluto ripercorrere la storia della frazione in questi ultimi quindici anni, dal suo primo comizio in piazza San Rocco a tutti i lavori svolti una volta diventato primo cittadino. Almeno 200 persone hanno voluto essere presenti al taglio del nastro fatto dalla signora Brambilla, 92 anni, abitante della frazione, che sino agli anni ’70 veniva al vecchio Lavatoio a lavare i panni. La signora non ha esitato e con piglio deciso, impugnate le forbici ha tagliato in due il nastro tricolore. Il primo lavatoio era stato realizzato dalla proprietà della tessitura Vercellis tra fine ‘800 e inizio ‘900, poi assorbita dalla Bossi. Dava lavoro a circa 200 persone tra donne e manutentori. Il Lavatoio è tramontato nel suo storico utilizzo, tra gli anni ’60 e ’70, con l’avvento nelle abitazioni delle lavatrici.
