Atti vandalici in montagna. Capita anche in Valle Vigezzo. E sull’argomento prende posizione il Cai. “Non passa giorno che non si leggano sui social e sulla stampa notizie che si riferiscono ad atti vandalici o danneggiamenti vari in montagna e in quota” – afferma il presidente del Cai Vigezzo, Tiziano Maimone -. “La nostra sezione vanta quattro rifugi non gestiti in angoli del territorio ancora lontani dal turismo di massa. Eppure, anche noi dobbiamo registrare comportamenti che poco hanno a che fare con quello che ci hanno insegnato i nostri vecchi di come si deve andare in montagna: abbiamo trovato spazzatura lasciata in bella vista, sporcizia sul pavimento e c’è stato anche chi semplicemente ha dimenticato la finestra aperta – evidenzia il presidente. Ebbene sì, anche dimenticare la finestra aperta non è segno di educazione e di rispetto per chi verrà al rifugio qualche giorno dopo; da quella finestra potranno entrare liberamente anche i topi che saranno una bella sorpresa per i nuovi arrivati”. “Questi comportamenti – va avanti Maimone – dimostrano una generale negligenza nell’utilizzare i rifugi e le relative dotazioni e soprattutto una mancanza di rispetto verso il silenzioso lavoro dei volontari della sezione che si adoperano impegnando giorni di ferie o riposo e fine settimana per mantenere in ordine e in efficienza questi rifugi”. “Se si dovessero ripetere ancora questi comportamenti – conclude il presidente del Cai Vigezzo – siamo fortemente decisi a non concedere più l’utilizzo dei nostri rifugi a chi verrà identificato responsabile di questi atti e comportamenti. In montagna si va preparati, educati e con rispetto! Lo ripeto: non è questa la montagna che vogliamo!”.
