No all’estradizione in Iran: è stato scarcerato il trafficante di droga che era stato fermato nei giorni scorsi dalla Polizia di Frontiera a Druogno, in un hotel dove trascorreva le vacanze con la famiglia. La Corte d’appello di Torino ha infatti stabilito che nelle prigioni di Teheran si pratica la tortura e non vengono rispettati i diritti umani.
L’uomo, 58 anni, iraniano, con passaporto olandese era destinatario di un mandato di arresto provvisorio ai fini dell’estradizione delle autorità iraniane, risalente al 2021 per il reato di traffico di droga, punito nel Paese mediorientale con una pena detentiva massima di 25 anni. La Polizia lo aveva scoperto incrociando i dati dei documenti.
E’ infatti accusato di aver occultato 129 chili di eroina in un camion pieno di lamiere zincate, materiale da imballaggio e barattoli di ferro. Il mezzo era stato fermato alla frontiera turca e l’autista arrestato.
Dalle indagini dell’antidroga locale era poi emerso che la merce era di proprietà del 58enne, il quale aveva partecipato allo stoccaggio dando ordine di caricare anche i barattoli dentro i quali era stata nascosta la droga. Nei giorni scorsi i Giudici della Corte d’Appello di Torino hanno però negato l’estradizione in Iran, perché il regime non garantisce le cure mediche anche vitali nelle carceri e pratica la tortura. L’arresto della Polizia di Frontiera è stato convalidato, perché legittimo, a fronte del pericolo di fuga e perché il reato contestato è punito anche nel nostro Paese, ma la Corte non ha potuto dare il via libera all’estradizione per motivi ostativi: in questo caso si tratta del mancato rispetto dei diritti umani, certificati anche da un rapporto di Amnesty International.
Arrestato a Druogno per traffico internazionale di droga non sarà estradato: “nelle carceri iraniane si pratica la tortura”
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