Destinato ai campi di lavoro per aver rifiutato di entrare nell’esercito fascista. Santino Vanzagni a Verbania ha festeggiato i 100 anni.
Lavorava come linotipista: si occupava della composizione delle pagine dei giornali con caratteri mobili. Durante la Seconda guerra mondiale, a soli 18 anni, rifiutò di arruolarsi nell’esercito e per questo fu deportato in Germania, dove rimase fino ai 21 anni. Trascorse quel periodo nel campo di Mauthausen.
Dopo la fine della guerra riuscì a tornare in Italia. Si sposò con Antoniazza Arveda, con la quale ebbe due figli, Oriana e Rinaldo.
Stabilitosi a Verbania, trovò impiego presso la Montecatini fino a diventare responsabile della filatura.
“Santino è un pezzo prezioso di storia del Paese, un motivo di orgoglio profondo. Ha conosciuto l’inferno e ha scelto comunque il bene, di costruire un futuro migliore per le generazioni future. Santino è l’esempio che dobbiamo far conoscere ai nostri ragazzi”, così Katiuscia Zucco, assessore alle Politiche sociali che ha preso parte alla festa per i cent’anni del signor Vanzaghi.
Santino Vanzagni a Verbania ha festeggiato i 100 anni, rifiutò l’esercito fascista e venne internato a Mauthausen
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