Ultima stagionale per Filippo Ganna che sabato correrà la cosiddetta ‘classica delle foglie morte’, l’ultimo dei ‘monumenti del ciclismo’; il Lombardia, denominazione moderna del Giro di Lombardia, corsa piena di storia e fascino. Di certo non la classica che più si addice a Ganna visto che è sempre una corsa farcita di salite e sorride a chi va forte in montagna. Da Como e Bergamo ci saranno da percorrere 238 km (i ‘monumenti’ che sono Milano Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi Roubaix, Liegi Bastogne Liegi ed appunto Lombardia, possono per regolamento superare i 200 km di percorso) contraddistinti dalle scalate della Madonna del Ghisallo dal versante meno duro di Canzo, dalla salita della Roncola seguita dal Berbenno, dal Passo della Crocetta che dopo una breve discesa torna a salite sino a Zambla Alta e dal Passo del Ganda. Finita? Prima dell’arrivo in Corso Giovanni XXIII nel centro di Bergamo si affronta lo spettacolare strappo che porta a Bergamo Alta con pavè, strada stretta, pendenza al 12% e scollinamento a poco più di 3 km dal traguardo. Non è un tracciato da Ganna, difficile immaginarlo davanti a giocarsi un successo che ha un solo favorito in Tadej Pogacar che in 10 giorni ha dominato per distacco mondiale, europeo e Tre Valli Varesine ma di certo Pippo, siamo certi, farà il pieno di applausi.