Il Gup del Tribunale di Verbania ha accolto la richiesta degli avvocati Marisa Zariani e Marco Ferrero e ha dato il via libera ai domiciliari per G.M., 63 anni, in carcere dallo scorso 28 dicembre per aver aggredito la ex compagna con dell’acido cloridrico nel negozio di parrucchiera della signora. L’uomo però non ha ancora lasciato la casa circondariale di Pallanza perché gli deve essere prima applicato il braccialetto elettronico. Andrà a vivere in Ossola, in attesa dell’udienza del processo con rito abbreviato fissato per il prossimo 30 settembre. Nel corso dell’ultima udienza ha depositato un assegno da quattromila euro, a titolo di acconto del risarcimento alla vittima, accompagnato da una lettera di scuse. Le accuse formulate dal pm Fabrizio Argentieri nei suoi confronti sono pesanti. Dovrà rispondere di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, con le aggravanti di premeditazione, utilizzo di sostanze venefiche e dell’aver commesso il fatto nei confronti dell’ex convivente, oltre che di lesioni personali e atti persecutori. Ma proprio sui capi di imputazione gli avvocati Zariani e Ferrero hanno evidenziato al giudice una possibile illegittimità costituzionale del reato di sfregio permanente, già eccepita da una serie di giudici, per il minimo della pena, molto alto, di otto anni. La vittima si è costituita parte civile al processo con l’avvocato Mario Di Primio.
