43 sculture di Paolo Troubetzkoy sono in partenza dal Museo del Paesaggio di Verbania alla volta di Parigi, in prestito per la grande mostra al Musée d’Orsay dedicata all’artista russo che sarà allestita dal 30 settembre all’11 gennaio. “Il prestito è un riconoscimento al valore straordinario della nostra collezione, frutto di una lunga storia di attenzione e studio dell’opera dell’artista” dichiara il Presidente del Museo del Paesaggio Carlo Ghisolfi.
Da lunedì 1° settembre a venerdì 5 settembre Palazzo Viani Dugnani resterà chiuso per permettere alla ditta specializzata che si occuperà del trasporto di lavorare in sicurezza. Il museo riaprirà sabato 6 settembre con gli orari consueti e con un nuovo allestimento. Sono dunque le ultime settimane per ammirare l’attuale collezione fino al rientro delle opere nella seconda metà del 2026. Vi ricordiamo che Palazzo Viani Dugnani sarà aperto anche a Ferragosto.
“Questa collaborazione con il Musée d’Orsay è per noi una duplice occasione” spiega la direttrice artistica e conservatrice del Museo Federica Rabai e aggiunge: “Si tratta di una prestigiosa vetrina per la nostra realtà, in una mostra di rilievo internazionale, e ci offre anche l’opportunità di proporre al pubblico di Palazzo Viani Dugnani, nel frattempo, alcune opere di Troubetzkoy che non sono mai state esposte al pubblico negli ultimi anni”.
Con la riapertura del 6 settembre saranno visibili una trentina di sculture di Troubetzkoy solitamente custodite nei depositi del museo; verranno affiancate alla collezione permanente della gipsoteca dedicata al principe russo per dare vita ad un percorso tutto da scoprire e ricco di curiosità. Verrà esposta la grande scultura che ritrae Jean Bugatti alla guida dell’auto, realizzata nel 1929.Una sala poi sarà dedicata al periodo americano di Troubetzkoy con le sculture di star hollywoodiane, indiani pellerossa e cow-boys. Ricordiamo che Palazzo Viani Dugnani ospita fino al 28 settembre anche la mostra temporanea site-specific Aria Acqua Terra. Dall’ambiente al paesaggio a cura di Guido Curto con le opere contemporanee di Maura Banfo, Daniele Galliano, Andrea Massaioli e Pierluigi Pusole.
