Ancora bronzo iridato, il terzo della carriera, per Elisa Longo Borghini. Dopo quello di Valkenburg nel 2012 e quello di Imola nel 2020 nuovo podio a Zurigo per l’ornavassese ai mondiali di ciclismo, mondiali che hanno visto l’ennesima grande recita del faro del ciclismo femminile italiano che con un podio mondiale condisce una stagione grandiosa. Merita davvero applausi Elisa, perché in una gara nella quale le grandi nazionali hanno potuto giocare bene o male (Le olandesi si sono corse contro per tutta la gara) di squadra lei per tutti gli ultimi cinquanta chilometri di corsa non ha potuto contare su nessuna compagna di una nazionale apparsa purtroppo un pochino debole con Balsamo in difficoltà su un percorso non suo, con Magnaldi , Malcotti e Arzuffi impalpabili e con Paladin e Realini che hanno ceduto troppo presto in giornata forse negativa Sempre presente nelle prime posizioni di corsa Elisa è stata protagonista trovandosi negli attacchi giusti gestendosi bene ma con una condizione ritrovata alla grande. Nel finale poi ha tentato un attacco in solitaria a cinque chilometri dall’arrivo in salita ma l’altra favoritissima, l’olandese Demi Vollering (nervosissima per tutta la corsa) ha chiuso sull’attacco portandosi dietro l’altra favorita e campionessa uscente Lotte Kopecki, la tedesca Liane Lippert, l’australiana Rosemann e la statunitense Chloe Dygert. Sprint a sei in Sechselautenplatz; l’azzurra ha tentato di sorprendere tutte allo sprint lanciandosi ai 400 metri ma a vincere è stata Kopecky, la più veloce di tutte, che raddoppia il titolo del 2023 davanti a Dygert e ad una Elisa, ancora una volta, solo da applaudire. Finiscono i nostri mondiali; due medaglie da Ganna e due da Longo Borghini, per le due ruote del Vco non male. Domani i professionisti e poi appuntamento mondiale nel 2025 in Rwanda a Kigali, primo mondiale organizzato in Africa su percorsi che saranno molto duri sia per le corse in linea (cosa che piacerà ad Elisa) sia per le cronometro (cosa che non piacerà a Pippo).