Vendemmia: un’annata difficile per i nostri viticoltori. Che si traduce in vino di ottima qualità ma in quantità decisamente minori rispetto all’anno passato, le prime stime fanno segnare un calo del 20/30%. Questo trend sarebbe non locale ma generalizzato. Lo riferisce Pierfranco Midali dell’Associazione Produttori Agricoli Ossolani.
Lo stesso spiega: “Ha piovuto nel periodo sbagliato, a giugno-luglio invece che tra maggio e giugno. Così una parte delle fioriture sono sfiorite male. Fortunatamente l’agosto caldo ha ripagato in termini di qualità che resta garantita”.
Hanno sofferto meno nebbioli e prunent, i re dei vini ossolani, perché la sfioritura è andata molto peggio sui vitigni che producono grappoli dalle prime gemme lasciate dal viticoltore come pinot, gamaret, barbera e uve bianche. Il Prunent produce dalla 4°, 5° gemma in poi.
Inevitabile inoltre alla luce delle condizioni meteo di questa estate un numero maggiore di trattamenti, in particolare nei mesi di giugno e luglio con le frequenti piogge, per proteggere le piante da malattie come la peronospora. Gli agricoltori hanno dovuto fare i conti anche con la Popilia Japonica, coleottero giapponese che divora le foglie. Due le strategie adottate per combatterlo: ulteriori trattamenti o la rimozione manuale dell’insetto nelle ore mattutine e serali, una scelta quest’ultima inevitabilmente inattuabile nelle realtà più grandi.
La vendemmia è terminata per i vitigni precoci come il gamaret, sarà a cavallo tra settembre e ottobre per i nebbioli, prunent compreso. La previsione è per un buon grado alcolico.
Vendemmia: annata difficile per i viticoltori del Vco
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