Saranno tre gli atleti di G.S.H. Sempione 82 a prendere parte alle prossime Paralimpiadi, in programma a Parigi dal 28 agosto all’8 settembre.
Si tratta di Monica Graziana Contrafatto, Marco Cicchetti e Riccardo Bagaini, con questi ultimi due che risultano affiliati anche al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa.
La plurimedagliata atleta quarantatreenne siciliana, che da due stagioni ha scelto di gareggiare con Sempione 82, è ormai una veterana dei Giochi, dal momento che può già vantare ben due partecipazioni alle Paralimpiadi e gareggerà nei 100 m T63, la stessa categoria in cui, a Tokyo 2020, aveva fatto songare l’Italia intera grazie alla conquista del terzo gradino di un podio tutto italiano, completato dalle compagne di squadra Martina Caironi e Ambra Sabatini. Seconda partecipazione invece per il classe 1999 Marco Cicchetti:
a differenza di Tokyo in cui l’atleta si era misurato solo nella disciplina del salto in lungo a categorie accorpate (T64/62/44), quest’anno Cicchetti parteciperà anche alla gara dei 100m T44, dove dovrà fare i conti con i grandi campioni americani, il campione paralimpico tedesco Markus Rehm e soprattutto il pari categoria sudafricano Mhlongo.
Veniamo infine al classe 2000 Riccardo Bagaini, che competerà nei 400 mt categoria T47. Per lui, alla prima partecipazione alle Paralimpiadi, la strada è stata fin da subito in salita: la sua categoria è tra le più competitive in campo paralimpico, tanto che hanno la certezza di partecipare ai Giochi soltanto i primissimi atleti al Mondo. Un traguardo che Riccardo aveva anche raggiunto con il 4° posto ai Mondiali di Parigi nel 2023, prima di venire squalificato per aver pestato in curva la riga che delimita la corsia. Inserito tra i convocati come prima riserva, ha poi preso il posto di Giuseppe Campoccio, escluso per complicazioni mediche.
“Quello immediatamente successivo alla squalifica di Parigi è stato un momento davvero duro per me – commenta Bagaini –. Qualificarmi per le Paralimpiadi con 13 mesi di anticipo mi avrebbe risparmiato davvero tanta ansia e tanti pensieri. Sapevo che il mio destino non dipendeva più soltanto dai miei sforzi in pista, ma era in mano ad altri, che avrebbero preso una decisione che io non avrei potuto in alcun modo cambiare. Ora comunque sono qui, e sono felicissimo di poter prendere parte alla spedizione olimpica. Non ho ancora avuto modo e tempo di realizzare la cosa, voglio semplicemente dare il 110% e godermi il momento e il percorso di avvicinamento ai giochi. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di ottenere la qualificazione alla finale: entrare tra i primissimi atleti del mondo sarebbe un grande orgoglio. So di avere le potenzialità per poter raggiungere questo traguardo, anche se ovviamente la competizione sarà spietatissima; bisognerà prestare attenzione soprattutto alla squadra brasiliana e a quella marocchina, che da tempo dominano la disciplina – chiosa Riccardo.
Figura tra l’altro tra le riserve anche un altro atleta della squadra ossolana, Alessandro Ossola già paralimpico a Tokyo 2020. La speranza per lui è che il Comitato Paralimpico Internazionale possa assegnare all’Italia un’altra slot di partecipazione.