Il vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi protagonista ieri sera al Palazzo dei Congressi di Stresa Festival con la Compagnia vocale e strumentale La Tempête, fondata nel 2015 da Simon-Pierre Bestion.
L’interpretazione proposta dell’opera sacra dedicata alla Vergine Maria ha immerso l’ascoltatore in una potente materia sonora. Nonostante un’indubbia predominanza vocale, l’orchestra ha regalato un’esperienza da vivere e ascoltare, omaggio alla policoralità veneziana. Ma per evocare anche il canto della preghiera intima, La Tempête ha alternato i salmi di Monteverdi ad alcuni antichi canti anonimi, che si ritrovano nei secoli e in tutto il bacino del Mediterraneo; sono la traccia di un’immensa tradizione orale, dove l’armonia evoca l’Italia, la Sardegna o la Corsica e le loro polifonie popolari.
È attraverso la ricca storia di una Venezia multiculturale, i cui numerosi scambi economici e culturali a partire dal Medioevo ne hanno formato l’identità, che Simon-Pierre Bestion trae la sua ispirazione e la sua scelta per gli ornamenti, per una vocalità di carattere e una pulsante orchestra.
La Compagnia sviluppa così un rapporto molto intuitivo e sensoriale con le opere, le cui rivisitazioni vengono regolarmente elogiate dalla critica nazionale e internazionale.
Stresa Festival prosegue mercoledì e giovedì con l’affascinante appuntamento a Santa Caterina del Sasso con le Suite per violoncello solo di Bach.