Stresa, da settembre sarà ridotto di un euro il buono mensa

Un euro in meno a pasto a bambino. Approvata la riduzione del costo scolastico per i bambini delle scuole di Stresa. Era uno degli obiettivi del patto di responsabilità sottoscritto tra la sindaca Marcella Severino e il Gruppo Per Stresa. Dal prossimo settembre, le famiglie di Stresa beneficeranno quindi di una riduzione del costo scolastico pari a 1€ a pasto per ciascun
bambino. Questa riduzione deriva dalla variazione di bilancio, spiegano dall’amministrazione, approvata nella seduta di giunta di giovedì 22 maggio 2025.
Commenta Severino: “Da quando, a fine gennaio, la delega del bilancio è in capo al sindaco ho analizzato le risorse finanziare dell’ente per valutare una riduzione del costo del buono pasto.
Anche per questo ho condiviso questo punto dell’accordo di programma. Inoltre, sono in ripresa i lavori della mensa scolastica che, oltre ad ottimizzare gli spazi del centro cottura e
del refettorio, vedrà anche importanti soluzioni relative alla sicurezza dei nostri bambini.
Proseguiamo fiduciosi nel nostro lavoro.” Aggiunge Andrea Fasola Ardizzoia: “Siamo soddisfatti che il primo dei nove obiettivi previsti dal Patto di Responsabilità sia a vantaggio delle giovani famiglie di Stresa con bambini. Procediamo con determinazione nell’attuazione del programma proposto ai cittadini. Torneremo a comunicare attraverso la stampa solo al raggiungimento di ciascun obiettivo, preferendo i fatti agli annunci.” E Tommaso Coppini: “Questo risultato è frutto di un lavoro costante tra il nostro gruppo e la maggioranza. I cittadini potranno seguire gli aggiornamenti sui canali dedicati.
Polemico il gruppo Grande Stresa di Canio Di Milia e Carlo Falciola, che proprio nei giorni scorsi aveva avviato una petizione per chiedere la riduzione dei costi scolastici: “Ora tocca anche al trasporto scolastico il cui costo  sempre questa Amministrazione aveva aumentato e che va reso completamente gratuito (come in passato) per i bambini che frequentano la scuola dell’obbligo. Chi abita nelle frazioni è già svantaggiato e caricare sulle famiglie un costo del genere è totalmente ingiusto”.