Oggi a Omegna abbiamo incontrato Leonardo Merio, il giovane cusiano che gioca nella Primavera della Juve e che Allegri la scorsa settimana ha convocato per la partita di Champions a Siviglia
La sua storia d'amore con la Juve è cominciata dalla culla. E d'altronde, in una famiglia tutta bianconera, non poteva che essere così. Dalla Ramatese Omegna alla Vecchia Signora: la trafila nelle giovanili e, la scorsa settimana, la chiamata per Siviglia da parte di mister Allegri. " All'inizio- ci racconta Leonardo, elegantissimo e per nulla impacciato, sicuro di sè ed educato come pochi- non ci credevo: è dovuto passare qualche istante prima che realizzassi cosa mi aveva detto il mister. Ho toccato il cielo con un dito, perchè essere a fianco di gente come Buffon, Marchisio e Bonucci è stato davvero incredibile". Ma come sono questi mostri sacri da vicino, sul bus ed in aereo, in albergo e nello spogliatoio? " Non sono frasi fatte, ma sono davvero persone speciali. Alla mano, disponibili, sempre pronti a dare un consiglio a noi giovani. E' stata un'esperienza fantastica, che spero di poter ripetere in futuro". Lui che, ironia della sorte, 5 anni fa poteva finire al Torino. " E' vero, avevo fatto dei provini e mi avevano preso. Ma dopo l'ultima amichevole, quando era tutto fatto, è arrivata la chiamata della Juve. E io come potevo dire no alla squadra del mio cuore?- racconta Leo. Tutte le giovanili, anche la maglia della nazionale. " Altra emozione incredibile, indossare l'azzurro ti regala sensazioni uniche- ammette il centrocampista che in molti sostengono essere il clone di Marchisio, fuori e dentro dal campo. Ed ora, cosa si aspetta dal futuro Leonardo? " Nulla di che, non faccio voli pindarici, vivo giorno per giorno: la speranza di scendere in campo con la maglia della mia Juve sicuramente c'è- conclude. E, nel caso, il numero sarebbe proprio perfetto: perchè il 37 ricorda a Leo il nonno materno, nato proprio in quell'anno e tifosissimo della Juve. Segni del destino, bianconero ovviamente...
Daniele Piovera