Una “speculazione”, come l’ha definita il sindaco Marco Cairo la proposta di installare un impianto Agri-fotovoltaico ad Oleggio Castello. Questa mattina sit in vicino alla cappelletta del Ceserio, restaurata un anno fa. Le prime avvisaglie si sono avute poco più di un anno fa. Coinvolti ben 32 enti per avere tutte le autorizzazioni: Comuni, Anas e via via; è stato tralasciato solo il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, il soggetto maggiormente coinvolto. Ha sottolineato il sindaco: “La dimenticanza del coinvolgimento dell’ *Ente Parco* c’è stata. Lo abbiamo fatto notare e, recentemente è stato coinvolto, ma la società che vuole fare il progetto ha preso tempo e non ha ancora risposto”. Poi c’è l’aspetto ambientale, è interessata una conca naturale caratterizzata da erba da sfalcio tra la proprietà Werner Confalonieri e la provinciale: “E’ necessario il rispetto del paesaggio, non è stata emessa la Vinca, la particolare valutazione da prendere in considerazione per la presenza del Parco. Questo ha portato al rinvio e alla sospensione del progetto, ma non l’annullamento” ha detto Cairo e ha illustrato tutte le valutazioni che impattano. L’assessore Alberto Ventura, esperto di ambito naturale: “Non siamo contro la pianificazione energetica, l’accettiamo, però senza dover distruggere l’ambiente e nel rispetto dell’area paesaggistica, le colline moreniche, la valle dei Mulini, i boschi”. I consiglieri di opposizione sono in sintonia: “L’area è un anfiteatro del Verbano, accanto al Parco Naturale dei Lagoni, zona ricca di fauna di pregio e di fontanili e acque meteoriche. Oltretutto un progetto senza alcuna ricaduta sul territorio”. Si aggiunga che essendo l’area a 300 metri dal confine del Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, patrimonio dell’Unesco, ci son stati ritrovamenti archeologici. Aggiunge Cairo: “Abbiamo scoperto che l’aspetto agricolo sarà gestito nella conduzione da un agricoltore di Foggia! Indagheremo”. Renzo Norbiato, vicesindaco: “È da scoraggiare l’operazione, il Parco non ha ancora ricevuto la necessaria valutazione. Importante sarebbe prendere in considerazione costi e benefici”. Per portare il cavidotto alla centrale Enel di Arona sarà necessario uno scavo di almeno 80 centimetri di profondità e 60 di larghezza per una lunghezza di oltre tre chilometri. Avranno bisogno di tutte le valutazioni”. Progetti analoghi sono previsti anche a Gattico-Vernuno, a poco più di un chilometro in linea d’aria, e Invorio. “L’aspetto è quello di una grande speculazione” la chiusura di Cairo. C’è compattezza nel comune alle porte di Arona su contrastare quest’opera che deturperebbe l’ambiente naturale circostante.