Come ogni anno, il coordinamento provinciale di Libera VCO si è ritrovato a Ghiffa per celebrare la figura di Giorgio Ambrosoli a 45 anni dalla sua morte. In presenza delle istituzioni locali, della famiglia Ambrosoli e dei e delle giovani del coordinamento di Libera ieri alle 11 si è tenuto un momento commemorativo di fronte al busto di bronzo in sua memoria. Il busto fu realizzato dall’artista Tommaso Pignatti, donato dalla famiglia al Comune di Ghiffa e posizionato sul lungo lago di Ghiffa nei pressi della Chiesa di Santa Croce nel 2020, grazie a un momento organizzato sempre da Libera VCO. In rappresentanza della famiglia c’era il nipote dell’Eroe Borghese, Stefano Mattachini che ha ricordato anche il legame tra il nonno e il giardino della casa di Ghiffa in cui è cresciuto.
“Giorgio Ambrosoli è andato avanti a testa alta, lavorando, senza apparire sui giornali, senza scalpore, nonostante le minacce e le intimidazioni” ha detto Mattacchini, invitando a non dimenticare.
Per il Coordinamento di Libera VCO la storia di Giorgio Ambrosoli rappresenta infatti un punto di partenza importante del proprio impegno sul territorio del Verbano Cusio Ossola, siccome il primo presidio cittadino nella provincia, da cui scaturì l’impegno anche nelle altre città del territorio, venne fondato a Verbania nel 2007 proprio n ricordo dell’avvocato. Giorgio Ambrosoli, di origine milanese ma legato al territorio verbanese grazie alla casa di famiglia a Ronco di Ghiffa, fu un avvocato che fu incaricato della liquidazione coatta della Banca Privata Italiana e che fu ucciso nella notte tra l’11 e il 12 luglio 1979 per aver portato alla luce l’impero finanziario criminale tra Italia, Europa e Stati Uniti costruito dall’allora Direttore della banca Michele Sindona. G. Ambrosoli fu ucciso per mano del sicario americano William Joseph Aricò e proprio su mandato di Sindona: da anni il nome di Ambrosoli compare nella lista degli oltre 1000 nomi di vittime innocenti delle mafie.
Ricordato a Ghiffa Giorgio Ambrosoli a 45 anni dalla morte
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