Non c’è pace per la NovaRomentin: la squadra di Romentino, attualmente seconda nel girone A di Serie D, si trova a dover affrontare un nuovo scandalo giudiziario che coinvolge ancora una volta il presidente verdegranata Guido Presta, già finito in carcere per una maxi frode fiscale lo scorso ottobre, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Milano col coordinamento della Procura europea che aveva portato a 4 arresti e al sequestro preventivo di oltre 97 milioni di euro.
Nelle scorse ore Presta è infatti finito ai domiciliari con braccialetto elettronico nell’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Novara e dai Finanzieri del Comando Provinciale di Varese per fatti di riciclaggio.
A insospettire le forze dell’ordine è stata l’improvvisa crescita della società calcistica, iniziata nel 2020 contestualmente a un crescente dispendio di denaro e di beni da parte del presidente: in ordine alla gestione della squadra si è infatti evidenziato come la rosa sia attualmente composta anche da calciatori provenienti da campionati professionistici, sia italiani che esteri, che, nonostante il passaggio a una serie inferiore, percepiscono ingaggi molto elevati per una società dilettantistica.
Attesa dunque l’indispensabile analisi dei flussi finanziari e commerciali orbitanti attorno alla squadra di calcio, la Procura della Repubblica di Novara ha delegato specifici accertamenti alla Compagnia della Guardia di Finanza di Gallarate, da cui è emerso come la società ricevesse numerosi bonifici dal presidente e da altri indagati, che non dichiaravano redditi compatibili con quanto disposto e da diverse società coinvolte in fatti di bancarotta e di reati tributari.
A seguito di tali accertamenti, la Guardia di Finanza ha individuato somme per circa 200.000 euro ritenute provento di riciclaggio, e ne ha proposto il sequestro, poi eseguito dalle Fiamme Gialle sui conti correnti della società calcistica e su quelli del presidente. Inoltre, in sede di perquisizione domiciliare sono stati sequestrati, grazie all’impiego del cane cash dog “Ioltan”, 3730 euro in contanti, numerosa valuta estera (dollari americani, rupia delle Seychelles, peso cubano, scellino kenyota), nonché un orologio Rolex Daytona.
All’esito degli accertamenti esperiti sono dunque state disposte le misure cautelari nei confronti del presidente con perquisizione personale e domiciliare, eseguite di concerto tra gli uomini della Questura di Novara e della Guardia di Finanza di Gallarate. Oltre a Presta risultano indagate a diverso titolo anche altre 17 persone per reati finanziari.