A inizio settimana la petizione lanciata su Internet dall’associazione “Ferrovia internazionale
Torino-Svizzera” è stata sottoscritta da 2.858 persone. In sostanza quasi tremila firme per chiedere
la riapertura della linea Arona – Santhià. Nel 2012 la Regione Piemonte ha sospeso questo e altri 13
collegamenti.
Si legge nel documento: “la gestione presentava bilanci significativamente in
passivo. Ma questa tratta è una cerniera per tutto il quadrante nord orientale del Piemonte. Ecco
perché auspichiamo che all’Arona – Santhià sia riassegnata la funzione per cui è stata realizzata a
inizio Novecento: essere parte di un collegamento dal capoluogo sabaudo e la Confederazione
Elvetica, utilizzabile non soltanto per favorire gli spostamenti dei viaggiatori e delle merci verso la
Valsesia e il lago Maggiore, ma anche per far conoscere le bellezze del nostro territorio ai Paesi
d’oltralpe”.
Il sodalizio pensa all’introduzione di periodici convogli internazionali in modo da
“unire” il mar Ligure, Torino, ormai una città a vocazione turistica, e tutto il Piemonte alle città
elvetiche, sul modello di quanto succedeva fino agli anni Cinquanta quando circolava il Nizza –
Ventimiglia – Cuneo –Torino – Arona – Domodossola – Berna. Altri obiettivi sono: dei treni storici
sugli itinerari Torino – Domodossola e Torino – Arona, il potenziamento del trasporto merci sulla
relazione Savona – Torino – Santhià – Borgomanero – Arona – Domodossola – Sempione,
rilanciando anche lo scalo Domo 2 e attenuando così la pressione del traffico stradale, e la
programmazione di convogli quotidiani da Torino a Domodossola via Arona e Borgomanero e
viceversa.
Conclude la petizione:”In tempi contenuti e con una completa revisione del discorso
delle coincidenze nei nodi attraversati in modo da essere maggiormente attrattivi per studenti e
pendolari”.