“La scargaa di Alp”, ovvero la discesa del bestiame dagli alpeggi estivi. Prima edizione nel passato fine settimana dell’evento organizzato dalla Pro Loco di Bognanco che ha voluto celebrare questo momento e chi ancora con passione porta avanti il mestiere di pastore. Donne e uomini.
Partenza dai 1270 metri dell’alpe Vercengio e arrivo alla Gomba. In una domenica davvero dai toni autunnali, con pioggia e nubi basse, tre gli allevatori coinvolti.
“Il Borri, una famiglia con lunga tradizione nella pastorizia – spiega la presidente della Pro Loco bognanchese Elisabetta Valentini – e poi Della Piazza e Ferraris, che hanno dato vita a due aziende agricole giovani, ragazzi che hanno saputo cogliere e raccogliere il richiamo di un’attività storica in valle”.
Il significato di questa prima edizione della transumanza voluta dall’associazione di promozione turistica è stato quello di celebrare un’attività tradizionale sulla quale in questa zona non è mai stato posto l’accento e che ricopre invece un importante ruolo sociale. Valentini non nasconde la soddisfazione per aver coinvolto più generazioni di pastori che hanno avuto anche l’occasione di raccontare e far assaggiare i loro prodotti.
L’evento, un pò funestato dalla pioggia, è piaciuto e già è stato lanciato l’appuntamento per il prossimo anno. Il grazie anche agli alpini per la struttura coperta e per la polenta. “Il connubio Pro Loco e Penne nere ci ha permesso anche di vincere sul maltempo” scherza Valentini ed evidenzia una ulteriore presenza che ha dato lustro alla prima edizione della transumanza di Bognanco: quella della regista Anna Kauber che ha presentato il suo docufilm dedicato alle donne pastore, proiezione cui ha fatto seguito un incontro pubblico con Kauber e con le donne pastore della valle.