Novità, stop agli smartphone alle superiori. Ma al Ferrini di Verbania è già una realtà da 3 anni

Niente smartphone in classe durante la lezione anche per gli studenti delle scuole superiori. E’ certamente questa una delle principali – e più discusse – novità per l’anno scolastico 2025/26 che in Piemonte e nel VCO parte questo 10 settembre.
Ma lo stop ai cellulari in classe in alcune scuole è già una realtà, è il caso dell’istituto Ferrini Franzosini di Verbania che da 3 anni non consente l’uso del cellulare in orario scolastico, neppure nell’intervallo. Quindi dalle 8 alle 14 o alle 16. Il dispositivo viene lasciato in appositi armadietti con chiave di responsabilità dei docenti.
Unica eccezione contemplata, quella in cui lo smartphone serva all’attività didattica.
La dirigente scolastica Nadia Tantardini spiega la ratio di questa scelta, che definisce necessaria “Per lavorare bene”, un divieto quindi non fine a sé stesso ma per educare i giovani all’uso del dispositivo e alla responsabilità.
Tantardini non nasconde un po’ di riluttanza iniziale da parte dei diretti interessati ma alla fine questa misura si è dimostrata decisamente positiva, “i ragazzi sono anche più socievoli, nell’intervallo sono tornati a farsi compagnia, anche a litigare” spiega la direttrice. Lo stop ai telefonini ha richiesto una modifica del regolamento scolastico con tutti i passaggi del caso e il coinvolgimento di docenti e famiglie. Queste ultime nella quasi totalità dei casi hanno appoggiato il provvedimento e si sono dette contente dello stesso.
Altra novità nazionale, le regole sulla sospensione: in caso di durata minore o uguale a due giorni, lo studente non resterà a casa, ma verrà invece coinvolto in attività scolastiche di approfondimento e sensibilizzazione, con l’obiettivo di trasformare la punizione in un’occasione di riflessione e crescita personale. Segnaliamo che la gran parte delle scuole superiori del Vco ha da anni attivato lavori socialmente utili, in convenzione con associazioni di volontariato locale come Emporio dei Legami o Caritas, per responsabilizzare gli studenti e quindi per valorizzare la funzione educativa della punizione.