Migranti, le persone accolte a fine 2023 sono solo lo 0,29% di chi vive in Piemonte, incidenza leggermente superiore a quella nazionale. Il circuito Sai – quello dei centri degli enti locali – continua a non essere il principale, la maggior parte delle persone è ospitata nei centri straordinari che costituiscono anche nelle province piemontesi la reale ossatura del sistema. È la fotografia di ActionAid e Openpolis su richiedenti asilo e rifugiati.
Dall’indagine emerge che anche in Piemonte che i diritti dei giovanissimi soni a rischio con un aumento del numero dei minori soli nei diversi circuiti dell’accoglienza tra 2018 e 2023 e si registrano numerosi inserimenti in strutture per adulti: il Piemonte è la seconda regione in Italia a fine 2023 (dopo la Lombardia) e la prima ad agosto 2024, per questa forma di accoglienza promiscua.
Guardando alla strutturazione del sistema locale, in termini di capienza e posti Sai, colpisce la situazione di alcune province che registrano valori ben al di sotto della media nazionale. Nel Vco sono il 6,8%, 38 posti su 560. Il territorio della provincia di Novara non registra invece alcun progetto Sai e i 602 posti presenti a fine 2023, sono tutti nel circuito dei Cas.
ActionAid e OpenPolis denunciano anche, a livello nazionale, la mancanza di programmazione e una gestione irrazionale. Gli esempi locali riportati: “Nella prefettura di Novara, la cooperativa Versoprobo gestisce due strutture da 50 persone con un esubero complessivo di 94 ospiti e la Croce Rossa un centro con capienza di 77 letti e 114 ospiti”. A livello di Sai, sui 2329 posti attivi in regione sono 109 quelli inutilizzati a fine 2023.
Migranti, nel Vco sono al di sotto della media nazionale
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