Si è spento, all’età di 94 anni, Alessandro Marchetti. Una vita vissuta sotto il segno dell’Arte, quella con la A maiuscola, e di cui Marchetti ha respirato l’aria sin dalla nascita. Figlio d’arte, le assi del palcoscenico sono state la sua scuola, le quinte teatrali come tende di casa. Un lavoro, quello del teatro, mai interrotto neppure in tempo di guerra, quando i teatri venivano bombardati e ci si dovevano inventare le scenografie dal nulla. Un Maestro, Marchetti, che, attraverso il lavoro teatrale, ha potuto esprimere la propria versatilità artistica: dalla regia all’allestimento scenico, dallo studio delle luci alla recitazione. E quindi: pittura, scultura e studio. Tanto studio.
Ripercorrere l’excursus artistico di Alessandro Marchetti potrebbe apparire ridondante tanto è stato intenso il suo lavoro. La Commedia dell’Arte, la sua vera passione: “la maschera ed il volto”, il titolo del recital che sottolinea l’intensità recitativa dell’attore che, solo e vestito di nero, riempie un palcoscenico la cui scenografia era costituita da 6 leggii rappresentanti altrettante maschere. Tante maschere, tanti volti, ma una sola identità: quella di Alessandro Marchetti.
Molti i riconoscimenti internazionali: dal Giappone alla Germania, dalla Svizzera all’Italia.
L’arrivo a Verbania non è stata una scelta casuale. Tutt’altro. Una scelta dettata dal cuore che, lungo le sponde del Lago Maggiore, ha continuato a pulsare sulla scia di quella prima volta, a Stresa, a 17 anni, quando un giovane Marchetti ha capito che voleva farsi carico delle responsabilità paterne di una Compagnia che aveva bisogno di un Capocomico (termine che all’epoca indicava il direttore artistico). In mezzo, una vita in viaggio di città in città, di teatro in teatro sino a Verbania, appunto, il luogo del cuore.
Una città, Verbania, che ha accolto il Maestro con rispetto e che ha assistito ad una sorta di evoluzione artistica dettata dal fatto che, accanto al teatro, urgeva sempre più forte l’esigenza della pittura e della scultura. Tante le tele che negli anni hanno riempito dapprima lo studio di Marchetti e poi dato vita a mostre che hanno animato l’attività culturale del territorio. Punto fermo ed imprescindibile, resta sempre il teatro. Non più come Compagnia errabonda lungo lo stivale, ma come insegnamento. Apre, decenni fa, il Teatro Studio ovvero una vera e propria scuola con sede a Casa di Marchetti. Non un salotto per pochi intimi, ma un vero e proprio teatro dotato di foyer, sala, proscenio e palcoscenico costruito, dipinto e realizzato in tutto e per tutto dal Maestro. Tanti i giovani e meno giovani che hanno solcato quelle assi: chi per velleità artistiche chi per arricchire il proprio bagaglio culturale, chi ancora per scoprire il proprio volto dietro la maschera.
Accanto ad Alessandro, Luisella Sala, attrice e drammaturga, Compagna di Teatro di Marchetti, un uomo che nel teatro ha identificato la propria essenza di vita.
La salma si trova presso la Casa Funeraria Maggiore. Le esequie si terranno lunedì 18 novembre alle 14 nella Basilica di San Vittore a Intra.