“Dopo decenni di rinvii, progetti mai realizzati e promesse disattese, l’annosa vicenda della sanità del Verbano Cusio Ossola è finalmente a un bivio cruciale. Se la politica sceglierà davvero la strada giusta – come sembra intenzionata a fare – potremo assistere a una svolta significativa, a favore dei cittadini che reclamano, a pieno diritto, un Servizio Sanitario moderno, efficiente e razionale” lo riferisce il sindaco di Omegna Daniele Berio.
Che prosegue: “Finalmente qualcosa si muove: lunedì 7 luglio, grazie al lavoro coordinato e apartitico del tavolo tecnico promosso dal Comune di Omegna, una delegazione di sindaci – accompagnata dalla Dott.ssa Mariella Enoc, manager di sanità di altissimo profilo – sarà ascoltata dalla IV Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte.
Questo importante momento di confronto è un risultato tutt’altro che scontato. È frutto dell’impegno congiunto di 46 sindaci, dell’Ordine dei Medici, di professionisti e manager della sanità, di rappresentanti della società civile e di tante voci che – al di là di ogni appartenenza politica o logica di campanile – hanno scelto di mettere al centro il diritto alla salute dei cittadini, anteponendo il buon senso alla logica del consenso.
L’audizione presso la Commissione Regionale sarà l’occasione per evidenziare l’improcrastinabilità di una riorganizzazione profonda e coerente del sistema sanitario del nostro territorio: I medici se ne vanno, i servizi si svuotano e i cittadini continuano a pagare il prezzo altissimo dell’immobilismo.
Sarà anche il momento per esporre con chiarezza le ragioni a sostegno della realizzazione di un nuovo ospedale unico e baricentrico nel VCO con DEA di I livello, affiancato dal necessario rafforzamento della rete di assistenza territoriale, e per ribadire con fermezza l’inadeguatezza dell’“ospedale unico plurisede”, un compromesso inefficace che – già nel nome – si rivela un controsenso.
È ormai evidente a tutti – come confermato anche dal Parere n. 50 del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici – che solo un ospedale unico con DEA di I livello e reparti accorpati è compatibile con la normativa vigente e con i criteri di sostenibilità economica, efficacia organizzativa e attrattività per il personale sanitario.
La Regione ha oggi una grande responsabilità e una grande occasione: dare al nostro territorio un ospedale “salvavita”, e creare un sistema sanitario che metta fine ai viaggi della salute e che garantisca ai cittadini ciò che spetta loro di diritto, senza costringerli a pagare per prestazioni che dovrebbero ricevere dalla sanità pubblica. Le pressioni politiche – comprese quelle di chi, per meri interessi di parte, continua a sostenere modelli superati, inefficienti e insostenibili – non devono prevalere sull’interesse della collettività.
Sappiamo bene che l’audizione in Regione è solo un primo passo, ma ci presenteremo a questo appuntamento determinati e fiduciosi.
Da Torino ci aspettiamo ascolto, concretezza e soprattutto decisioni.
L’assessore regionale alla sanità, Federico Riboldi, ha finora dimostrato volontà di una presa in carico responsabile, competente e coraggiosa. Il nostro auspicio è che si arrivi in tempi brevi a una scelta finalmente risolutiva. Se c’è la volontà politica, le basi per voltare pagina ci sono tutte.
Un appello ai cittadini del VCO: informatevi, restate vigili e partecipi, perché la sanità pubblica è un diritto, non un favore. Un ospedale moderno, efficiente e accessibile è finalmente possibile, sosteniamolo insieme”.